Don Giorgio Gallaro a capo dell'Eparchia di Piana degli Albanesi

La nomina è stata ufficializzata oggi. Succede a Sotir Ferrara

PIANA DEGLI ALBANESI, 31 marzo - E' stata ufficializzata oggi la nomina del nuovo Eparca di Piana degli Albanesi: è quella di don Giorgio Gallaro di Pozzallo, il cui nome, per la verità, circolava ormai da tempo.

Così a Piana degli Albanesi, sede dell’eparchia, è già polemica per l’arrivo di un “forestiero”. Il clero locale si mostra in realtà diviso fra chi avrebbe perorato la nomina e chi invece non nasconde malumori.

Da due anni la sede è vacante, da quando “ per raggiunti limiti d'età” si è dimesso il vescovo Sotir Ferrara. L'eparchia di Piana degli Albanesi comprende anche Contessa Entellina, Mezzojuso, Palazzo Adriano e Santa Cristina Gela. E ne fa parte la cattedrale palermitana di San Nicolò dei Greci alla Martorana. 15 parrocchie in tutto dove, pur facendo capo alla Santa Sede romana, sopravvive il rito orientale. Un territorio ampio ma soprattutto complesso. A guidare da due anni l’eparchia è il cardinale di Palermo, Paolo Romeo, che proprio per oggi ha convocato un’assemblea di tutti i parroci delle diocesi arbëreshë. Verrà ufficializzato il nome che sarà pubblicato dall’Osservatore romano e sul sito Internet del Vaticano.

Ma la nomina di don Giorgio Gallaro, ben accolta da una parte dell’eparchia, ha suscitato invece proteste nella restante parte. Promotore di una raccolta di firme è stato nei giorni scorsi Giuseppe Imbordino, ex consigliere comunale e componente del consigliere pastorale. “Oltre alla infrazione canonica del segreto pontificio – fa notare - , la nomina suscita stupore in quanto il nuovo vescovo ha sempre operato negli Stati Uniti, ove si trasferì negli anni Settanta dopo un primo periodo di formazione presso il Seminario di Noto. Negli Usa, don Gallaro è stato ordinato sacerdote in rito romano e dopo ha ricevuto l'indulto per passare ad una diocesi orientale. Il nuovo vescovo poteva invece essere scelto fra i nostri parroci, molti dei quali sono laureati alla Gregoriana”.

“Questo passaggio – si legge in una petizione firmata da centinaia di fedeli - ben poco si addice al governo di una chiesa diocesana orientale, le conseguenze ecclesiologiche ed ecumeniche sono ben pesanti anche in vista del cosiddetto rispetto della tradizione orientale propugnata dal Vaticano II è da altri documenti del magistero pontificio. La scelta di un esterno, anche oltre oceano, lascia aperte tutte le ferite interne alla diocesi, e viene a mettere un punto interrogativo nelle relazioni ecumeniche con le chiese ortodosse. Il rispetto della tradizione orientale – sostengono i fedeli -, nel caso di Piana degli Albanesi, è venuto meno”.