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Revisione critica italiana delle favole di mister Esopo primo favolista dell’historia globale

La revisione critica italiana delle favole di Mister Esopo, il più grande favolista della storia di tutti i tempi, sarà edita dalla Libera Cattedra di Civiltà Siciliana fondata da Leonardo Sciascia con regolare atto notarile redatto il 12 maggio 1988.

Dopo la scomparsa di Sciascia nel novembre del 1989, il nuovo presidente della Libera Cattedra di Civiltà Siciliana è il sottoscritto nominato da Leonardo Sciascia Vice Presidente prima della sua scomparsa. Esopo è considerato l’iniziatore delle Favole come forma letteraria scritta. La raccolta totale delle sue favole ammonta al n.358 contenute nell’Edizione Critica curata da Emile Chambry; al nucleo primario di favole esopiane. Nel corso dei secoli, se ne sono aggiunte altre di varia origine. Le Favole di Esopo si possono definire archetipiche; definire la Favola in sé e per sé diventa un gioco etimologico e semantico, sterile ed inutile. La rivoluzione delle favole è racchiusa nella quintessenza della loro morale e dei grandi insegnamenti di vita per le future generazioni. Educare i ragazzi ai grandi valori della vita, della verità, della via maestra da seguire, è triplicare il messaggio evangelico del nostro Gesù di Nazareth.

Nelle Favole si usa il linguaggio metaforico e si descrivono le trasformazioni sociali e la vita di tutti i giorni dell’antica Grecia. Le Favole più famose di Esopo, furono tradotte per la prima volta in italiano (Traduzione dal Greco Classico) da Accio Zucco intorno al XV Secolo. Nell’ultima favola che Mister Esopo scrisse, ovvero Le Rane chiedono un Re al Padre Zeus, il nostro favolista infinito lancia, attraverso la metafora della sua favola e gli ammonimenti al popolo di Atene, la sua sfida finale al Tiranno Pisistrato che ascolta Esopo e poi lo condanna a morte. Nel Terzo Millennio e nel nostro Novecento Letterario abbiamo vissuto di rendita grazie, dopo Esopo, alle favole del romano Fedro e di Jean de La Fontaine, colossi europei nelle favole attaccati alle costole del geniale Hans Christian Andersen, il più grande scrittore di Favole degli Stati Uniti d’Europa. Tra le favole di Andersen ricordiamo: La Sirenetta, IL Brutto Anatroccolo, La Regina delle Nevi, La Principessa sul Pisello, I Vestiti nuovi dell’Imperatore, L’Acciarino Magico, I Cigni Selvatici, Il Guardiano di Porci, Le Scarpette Rosse e tante altre favole meravigliose. Nella nostra Italia governata dalle lobby editoriali, spiccare il volo per uno scrittore di favole è stata una missione impossibile, ai confini della letteratura favolistica.

Personalmente, nelle vesti di scrittore di favole eretiche, ho scritto 5000 favole custodite gelosamente nel mio archivio letterario e nei libri di favole pubblicate con ISBN e copyright a livello mondiale. Certamene debbo ringraziare Monreale News.it ed il suo Direttore Enzo Ganci per avere promosso tutte le mie favole. Qualche amico mi ha ricordato che anche Gianni Rodari è stato un grande autore di Letteratura per l’Infanzia e per le sue Favole per Telefono. Ho risposto al mio amico serpente: Personalmente ammiro Gianni Rodari, ma purtroppo ci separa un vissuto antitetico; Rodari è stato un funzionario del Partito Comunista Sovietico che lo ha costretto a fare anche il finto Partigiano. Personalmente sono stato un impenitente socialista che ha amato Nenni e Pertini; Ho avuto la fortuna d’incontrare il mio Maestro Leonardo Sciascia e Pier Paolo Pasolini e mi sono arricchito in misura straordinaria di Letteratura e Pensiero Organico di Antropologia e Scienza della Cultura, fondata nei primi del 900 dal mitico Leslie White.

Tutto sommato, il mio bilancio consuntivo, alla veneranda età di 72 anni, è un bilancio positivo senza deficit finanziari o delusioni, perché sono contento di vivere in Sicilia malgrado Il fenomeno disarmante dei Quaquaraquà e degli ignoranti che popolano la nostra Sicilia, trasposizione geografica dell’antica Grecia; basta ricordare Caltanissetta considerata la Piccola Atene Siciliana.
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