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''Uno, nessuno, centomila'': la metafora del pianeta politico nel terzo millennio

Rendo omaggio, chapeau ed una solenne standing ovation a Luigi Pirandello, insignito nel 1934 del Premio Nobel per la letteratura con le seguenti motivazioni: “Per il suo coraggio e l’ingegnosa rappresentazione dell’arte drammatica e teatrale”.

Pirandello ritirò il premio e tacque solennemente durante la cerimonia ufficiale del premio, lasciando trasecolati i norvegesi e gli ospiti d’onore del comitato del Premio Nobel. La nostra santità siciliana tacque per non parlare di fascismo e Mussolini nel suo discorso ufficiale legato alla cerimonia del premio. Nel romanzo “Uno, nessuno e centomila” iniziato nel 1909 ed edito nel dicembre del 1925 in forma di romanzo a puntate nella rivista la Fiera Letteraria, un ottimo assist per Andrea Camilleri ed il suo “Commissario Montalbano” trasmesso a puntate dalla RAI; quest’ultimo romanzo pirandelliano sintetizzò il pensiero organico del nostro prestigioso scrittore, osannato a livello internazionale. In una lettera autobiografica, Pirandello confessò che il suo “Uno, nessuno e centomila” era il romanzo più amaro tra tutti quelli che aveva pubblicato, profondamente umoristico e drammatico, perché rappresentava la scomposizione della vita.

Premetto che nella metafora del mio odierno articolo dedicata al pianeta politico del terzo millennio in relazione al titolo del romanzo pirandelliano, non intendo fare di una cattiva erba tutto un fascio! Conosco in prima persona tanti politici onesti che hanno dato e continuano a dare l’anima per la nostra Italia, da Belluno a Monreale; sono stati sempre sconfitti dal sistema lobbista e finanziario che governa il mondo intero, sono stati sconfitti dall’assurda burocrazia che attanaglia la vera politica e la relega nell’orinatoio collettivo, sono stati trucidati perché servivano umilmente, quotidianamente la nostra Repubblica, in nome della nostra sovrana Costituzione ed in nome di un’ideologia severa. Di contro, relazionandoci al 2019 torna a rivivere il romanzo di Pirandello. Questa classe politica del terzo millennio planetario è l’esemplificazione degli “Uno, nessuno e centomila” che affollano geograficamente le sedi dei partiti politici, delle conventicole e delle aule parlamentari, dei consigli comunali, dei governi locali, dei comitati di salute pubblica, del nuovo finto civismo e del nuovo qualunquismo politico che finirà per favorire il sovranismo repressivo e reazionario che aleggia sulle nostre teste di cittadini smarriti, stanchi e senza prospettive. Solo “Mamma Cultura” salverà il nostro pianeta, se la gente e le nuove generazioni vorranno acculturarsi!
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