Ho conosciuto nella mia maturità, nel 1984 il maestro Andrea Camilleri, Non fu un incontro casuale, ma programmato dal mio divino maestro Leonardo Sciascia.
Nanà mi disse perentoriamente: “Figlio mio, domani ti farò incontrare un grande della letteratura Italiana; stai in rigoroso silenzio ed ascolta i nostri dialoghi; non commentare ed essere antipatico, conosco bene i tuoi gusti in ambito letterario! Non puoi considerarmi l’unico grande scrittore del novecento! Ci vuole infinita umiltà nella nostra vita e la pazienza di ascoltare e leggere gli altri grandi scrittori del nostro novecento e non giudicarli”. Di rimando esclamai: “Maestro Leonardo, sarò muto come un pesce e parlerò soltanto quando tu mi darai un duro pizzicotto sulle natiche, ma ti giuro che io stimo Andrea Camilleri e sono a conoscenza dei tuoi aiuti e solidarietà verso il maestro Camilleri. Ricordo a memoria il consiglio solenne che gli hai elargito a futura memoria: Parole tue, “La Sicilia, caro Andrea, è una dimensione fantastica e se non ti sforzerai di essere fantastico, non potrai viverci”.
Trascorremmo una rilassante serata da favola, presso un noto ristorante palermitano, con i calici sempre colmi di buon vino; di tanto in tanto, dopo ripetuti pizzicotti del mio maestro, commentavo il perlage del vino e la prelibatezza del pesce fresco servito in tavola, con raffinatezza e professionalità. Ho letto tutti i libri pubblicati dal maestro Camilleri, quasi cento, ma considero un assoluto capolavoro di performance attoriale “L’Apologia di Tiresia” presso il teatro di Siracusa nel 2018. Nella sua performance dal vivo ed in diretta televisiva, alla tenerissima età di 92 anni, Camilleri ha sfoderato le sue armi migliori nei panni di narratore, attore, scrittore, genio multiforme: Nella sua conversazione con Tiresia, il vecchio Andrea si è interrogato sul senso più profondo della nostra vita, concludendo tra mille standing ovation del pubblico che la nostra vita è un viaggio di andata e ritorno tutto compreso, anche il prezzo del nostro viaggio. Al di là dei grandi successi legati alla fiction del Commissario Montalbano, penso che il capolavoro di Camilleri resterà la sua “Conversazione con Tiresia”, un capolavoro di cultura laica, in una Italia democristiana, catto-comunista, sovranista e cattolica. Mi auguro che nel tempo che verrà, se ci sarà tempo ancora, possano emergere nel nostro Paese nuovi scrittori che, emulando Sciascia, Camilleri e Pasolini, restituiranno il primato italiano nella letteratura e narrativa europea e mondiale.
COPYRIGHT©BY SALVINO CAPUTO