Individuato un magazzino per la macellazione clandestina
PALERMO, 17 aprile -Oltre 40 quintali di carne sono stati sequestrati dai militari del Gruppo Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Palermo, nel cuore del mercato storico Palermitano "Ballarò" nel corso di un'operazione effettuata nell'ambito del controllo del territorio. La carne era conservata all'interno di un magazzino del tutto privo dei requisiti igienico - sanitari previsti dalla legge.
I militari sono giunti al deposito clandestino a seguito di un controllo su strada in materia di beni viaggianti eseguito nei confronti del conducente di uno scooter che, in spregio di qualsiasi norma in materia di sicurezza stradale e igienico sanitaria, trasportava un grosso pezzo di carne di vitello.
I Finanzieri hanno quindi individuato il deposito clandestino da dove la carne era stata prelevata, per essere consegnata ad una delle "carnezzerie" compiacenti.
All'interno del magazzino i Finanzieri si sono trovati davanti ad uno scenario davvero impressionante.
Carni ammassate alla rinfusa e prive di qualsiasi etichetta e documentazione sanitaria attestante la provenienza, attrezzature sporche per la macellazione degli animali, inchiostri speciali utilizzati per le marchiature delle carni, oltre ad intere confezioni di prodotti tipici palermitani, quali "stigghiole" e "mangia e bevi", ammassati in congelatori; tutti prodotti destinati ad essere commercializzati al di fuori degli ufficiali canali di distribuzione e delle filiere che garantiscono il rispetto delle norme sanitarie e permettono di risalire con certezza all'origine della merce e che sono regolamentati da rigide norme in tema di trasporto, deposito ed commercio di alimenti e delle carni.
L'intervento delle Fiamme Gialle – che ha scongiurato il pericolo che gli alimenti rinvenuti nel deposito clandestino potessero finire sulle tavole dei palermitani nelle imminenti festività di Pasqua e destinati alle numerose bancarelle della città - si è concluso con il sequestro preventivo dell'intera struttura, la distruzione della merce di provenienza ignota e con la denuncia all'autorità giudiziaria di 2 responsabili per detenzione di prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione.