Uno di questi è in corso Calatafimi
PALERMO, 26 febbraio - I finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Palermo, in cooperazione con personale ispettivo dell'Asp, hanno messo i sigilli a tre ristoranti risultati totalmente abusivi in quanto privi delle necessarie autorizzazioni all'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande. L'azione, condotta tra venerdì e sabato. Si inquadra nell'ambito di un più ampio servizio indirizzato al contrasto dell'economia sommersa.
Ai tre locali i finanzieri sono risaliti grazie all'analisi di rischio effettuata sistematicamente mediante il monitoraggio degli elementi informativi risultanti dall'Anagrafe Tributaria, riscontrando in particolare che tutti e tre i ristoranti non presentavano le previste dichiarazioni dei redditi, risultando, di fatto, evasori totali.
Uno dei tre esercenti, per dare alla sua trattoria una formale situazione di regolarità fiscale ed evitare che qualche cliente, magari, segnalasse al numero di pubblica utilità 117 della Guardia di Finanza il mancato rilascio della ricevuta, aveva escogitato un ingegnoso sistema: quello di rilasciare ai suoi clienti scontrini fiscali mediante l'utilizzo di un vecchio registratore di cassa - dismesso ma ancora funzionante - che emetteva documenti riportanti una partita iva intestata ad un suo parente, riferibile ad una attività commerciale similare (somministrazione di cibo da asporto, così detto take away) ma con una pecca: era cessata da un paio di anni.
Ma i tre i ristoratori, con esercizio nelle zone di Borgo Nuovo, Bellolampo e Corso Calatafimi, oltre a non essere a posto con il fisco, sono risultati non in regola anche con il rispetto delle più elementari norme igienico sanitarie.
Le ispezioni dei locali, svolte congiuntamente a personale della locale Asp, hanno permesso di rinvenire in alcune celle frigo, prive di qualunque dispositivo di controllo delle temperature, una ingente quantità di carne bovina e suina alla rinfusa, prodotti ittici e sughi vari, in cattivo stato di conservazione, che sono stati subito sottoposti a sequestro per il mancato rispetto dell'articolo 5 della Legge 283/1962, relativo alle prescrizioni da osservare per la conservazione degli alimenti, e dell'articolo 18 del Regolamento Comunitario 178/2002, sulla obbligatoria tracciabilità dei prodotti.
Al termine delle attività ispettive sono stati sequestrati preventivamente tutti e tre i locali e segnalati alla locale Procura della Repubblica i tre imprenditori per avere esercitato in maniera abusiva il congelamento di alimenti, precedentemente acquistati freschi, e per aver detenuto gli stessi in condizioni igieniche scadenti ed in ambienti privi dei requisiti igienico sanitari.