Lunghissima la lista di atti persecutori compiuti contro la donna
PALERMO, 18 gennaio - Perseguitava la sua ex moglie, rendendola vittima di un incredibile numero di azioni di violenza. Per questo la Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di un 58enne palermitano, accusato adesso si atti persecutori nei confronti della donna. Ieri pomeriggio, gli Agenti del Commissariato "Porta Nuova" sono giunti in via Zancla all'altezza di un bar dove era stato segnalata, da un agente libero dal servizio appartenente allo stesso Commissariato, la presenza dell'uomo, persona nota ai poliziotti perché denunciata nel novembre del 2013 per atti persecutori nei confronti della moglie.
L'intervento della volante è nato dal sospetto che lo stesso continuasse a tenere condotte da oppressore nei confronti della donna, peraltro lì presente. I sospetti si sono concretizzati quando l'uomo, alla vista dei poliziotti, ha tentato la fuga, immediatamente dopo interrotta dagli stessi agenti che riuscivano a bloccarlo. L' ex moglie manifestava, quindi, la volontà di proporre ulteriore denuncia nei confronti del marito, dichiarando come il suo calvario avesse avuto inizio dopo circa 10 anni di matrimonio, allorquando il marito aveva dato il via ad aggressioni motivate dalla gelosia.
Atteggiamenti rimasti ignoti alle Forze dell'Ordine perché mai denunciati, un po' per paura, un po' per incoscienza. Impressionante per numero e violenza la progressione delle azioni vessatorie dell'uomo nei confronti della moglie. Nel febbraio del 2012, durante il funerale di un congiunto della vittima, quest'ultima raccontò di essere stata aggredita e minacciata di morte ma, già in quell'occasione, non ebbe il coraggio di denunciare l'uomo. Il giorno seguente, secondo il racconto della donna, fu vittima di un altro episodio di aggressione, allorquando il marito tentò di spingerla dal terzo piano della sua abitazione, desistendo subito dopo. Qualche giorno dopo, la donna riuscì a comunicare al proprio coniuge l'intenzione di lasciarlo.
Ne conseguì un ulteriore episodio di violenza, nel novembre dello stesso anno, sfociato in una violenta aggressione fisica. Anche per questi fatti la donna non richiese alcun tipo di assistenza ed anzi riaccolse in casa il marito credendo al suo finto ravvedimento ed alle sue implorazioni di perdono. L'atteggiamento aggressivo e lesivo dello stalker, come prevedibile, non sarebbe mutato ma si sarebbe inasprito, defluendo in un ulteriore aggressione, non andata a buon fine solo per l'intervento di conoscenti. Quella fu però la goccia che fece traboccare il vaso, spingendo la donna, stremata, a riunire tutte le sue forze e ad andarsene di casa nel marzo del 2013. Anche questa decisione non fu risolutiva e non mise la parola fine al suo calvario.
Gli accanimenti da parte del marito proseguirono ed episodi di violenza si intercalarono sino al novembre del 2013, data in cui la vittima presentò formale denuncia nei confronti del marito. Ieri pomeriggio l'epilogo, quando il PM ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari presso il domicilio dell'uomo.