Il Tar di Palermo accoglie il ricorso presentato da un giovane palermitano
PALERMO, 11 dicembre - Soddisfatti o rimborsati? Purtroppo, in questo caso il ripetuto slogan pubblicitario suscita ben poca ilarità. In ballo, infatti, i risultati dei test di ingresso alle facoltà di medicina e scienze infermieristiche sostenuti da tantissimi ragazzi, a livello nazionale.
I Test da subito hanno scatenato non poche polemiche, a causa dell'abolizione del "bonus maturità" da parte del Consiglio dei Ministri con il nuovo decreto scuola, decisione adottata proprio quando erano in svolgimento le prove per l'ingresso alle varie facoltà. Ma non solo, molti candidati infatti si erano già lamentati dello svolgimento dei test stessi, ritenuti non regolari in alcuni atenei per violazione del diritto all'anonimato.
E così le varie Sezioni dei Tribunali sono stati investite da una pioggia di ricorsi. Tra i ricorrenti anche un ragazzo palermitano, il quale ha presentato ricorso contro l'Università degli studi di Palermo perché nella graduatoria per l'accesso ai corsi di laurea delle professioni infermieristiche, pubblicata su internet nel mese di settembre, si è trovato sbalzato dalla 135esima posizione nella quale, ivece, avrebbe dovuto essere collocato se, così come previsto dal bando d'accesso, fosse stato considerato il "bonus maturità" .
Un'ingiustizia rivendicata dal giovane che ha trovato accoglimento nella sentenza emessa in questi giorni dai giudici amministrativi della Prima Sezione del Tribunale amministrativo della regione siciliana che richiama senza mezzi termini la valenza applicativa del primo bando escludendo quindi l'adozione delle modifiche valutative apportate in corso d'opera. Alla luce della sentenza adesso la risoluzione della questione potrà prevedere due soluzioni: rifare le graduatorie oppure consentite agli studenti penalizzati dalla cancellazione del bonus e quindi del premio spettante per aver aver ottenuto il massimo dei voti alla maturità, di potersi iscrivere alle facoltà ampliando il parterre degli ammessi .
Quest'anno non è proprio nato sotto una buona stella l'accesso alle professioni sanitarie : le lunghe code, facoltà blindate, rinvio della pubblicazione e, dopo appena tre mesi dalla sua pubblicazione, la "sospensiva".
Si riaccende la speranza per migliaia di studenti che alla luce della sentenza potranno ancora rincorrere il sogno di accedere alle tanto ambite facoltà.