I fatti delittuosi si erano verificati nella notte del 26 dicembre 2019. A ricoprire la vicenda un oscuro velo di omertà
PALERMO, 9 settembre – Quest’oggi il Tribunale di Palermo ha condannato a 15 anni di carcere Giuseppe Lombardino, che nella notte del 26 dicembre 2019 si rese, per sbaglio, responsabile dell’omicidio del nipote Francesco Paolo.
A deciderlo il giudice per l’udienza preliminare Simone Alecci; Lombardino, la cui linea difensiva è stata condotta dai legali Riccardo Ruta e Maria Teresa Nascè, aveva optato per il rito abbreviato. Le indagini riguardanti il delitto del Lombardino, perpetrato dallo zio tra le strade del quartiere Cep di Palermo, si sarebbero rivelate piuttosto tortuose per via di una diffusa omertà e della mancanza di testimonianze.
I proiettili esplosi in piazza Benvenuto Cellini, secondo la ricostruzione dei pubblici ministeri, sarebbero stati destinati a Carmelo Torregrossa. Tra quest’ultimo e il condannato sarebbero infatti sorti dei contrasti riguardanti l’uso di sostanze stupefacenti e lo stesso Torregrossa sarebbe poi stato assassinato il giorno seguente. Francesco Paolo Lombardino, che lavorava come carpentiere, avrebbe trovato la morte in un luogo differente da quello in cui venne successivamente ritrovato il corpo; inoltre i soccorsi sarebbero stati chiamati troppo tardi, rendendo infauste le ferite da arma da fuoco riportate dal 47enne.
Non c’era voluto molto tempo prima che la squadra mobile di Palermo riuscisse poi a trovare l’assassino presso l’abitazione di un amico, già deciso a darsi alla macchia. Lombardino sconterà cinque anni di reclusione in meno rispetto ai venti richiesti dai sostituti procuratori Felice De Benedittis e Alfredo Gagliardi nonché dall’aggiunto Ennio Petrigni.