Interverranno medici, psicologi, assistenti sociali e avvocati. Appuntamento alle 17.45
PALERMO, 29 luglio – Si terrà oggi a Villa Trabia, a partire dalle 17.45, la tavola rotonda “Ludopatia: un problema di salute pubblica”, che ha l’obbiettivo di far luce su un fenomeno diffusissimo eppure troppo spesso sottovalutato.
Tra le personalità coinvolte nel dibattito Giusy Cassenti, avvocata e referente del progetto “Gioco scaccia gioco” per l’associazione Arthesia, la dottoressa Amelia Bucalo Triglia, presidente dell’associazione Elementi e referente del progetto “Io giovane attore”, Pasquale Chirico, dirigente medico psichiatrico dell’Asp 2 di Caltanissetta, Alberto Giampino, psicologo e psicoterapeuta, oltre al dottor Francesco Brancato, consigliere dell’ordine degli assistenti sociali di Sicilia.
L’organizzazione dell’evento ha visto l’impegno sinergico delle associazioni “Arthemisia” ed “Elementi” e del dipartimento delle politiche sociali e della famiglia della Regione e rientra nel piano di prevenzione e contrasto della dipendenza patologica dal gioco. Sempre nell’ambito dei progetti “Gioco scaccia gioco” e “Io giovane attore” confluirà il tema del contrasto alla ludopatia, con la proiezione di un video diretto da Simona D’Angelo e la recitazione, da parte di un allievo attore della ASDC Piccola Accademia dei Talenti, del monologo “Io non gioco, tu giochi?” a firma di Alfredo Gilè.
Un problema che ci riguarda tutti, da vicino: la ludopatia rappresenta un ingente spreco di denaro, risorse e tempo, oltre che una seria minaccia per la salute mentale e fisica. Una piaga che va affrontata concretamente da un punto di vista di politiche familiari e sociali, poiché la dipendenza patologica dal gioco può recidere legami affettivi, minacciare la stabilità di un nucleo familiare e rovinare l’esistenza di tutti coloro che ne fanno parte.
Le statistiche non sono confortanti e danno un’idea di quanto la ludopatia sia imperante nel nostro Paese, anche tra i più giovani: secondo l’Istat nel solo anno 2019 la spesa totale sarebbe ammontata a circa 110 miliardi di euro, e pro capite (considerando solo la popolazione maggiorenne residente) sarebbe stata di circa 2 mila e 200 euro. Cifre da capogiro, con un numero di ludopati che supererebbe di molto il milione, senza che a ciò segua un percorso di terapia. Appena il 10% delle persone affette da dipendenza patologica dal gioco, infatti, è in cura. E la pandemia da Covid-19 non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione.