Palermo, svaligiava ville e appartamenti con l’aiuto delle badanti: sgominata banda di rumeni

L’azione è stata condotta dalla Squadra Mobile di Palermo

PALERMO, 1 giugno – Nel corso della notte la Polizia di Stato ha eseguito 12 misure cautelari (di cui 1 agli arresti domiciliari) a carico di 11 cittadini rumeni ed un italiano, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata ai furti in ville e appartamenti. Nel corso dell’operazione sono state effettuate anche 11 perquisizioni domiciliari nei confronti di altri indagati e di alcuni ricettatori.

L’attività investigativa, condotta dalla Squadra Mobile diretta da Rodolfo Ruperti, segnatamente da personale della “Seconda Sezione Investigativa- Criminalità Straniera e Prostituzione”, ha tratto origine dall’incendio di un’autovettura con targa rumena, avvenuto nel popolare quartiere del “Borgo Vecchio”. Le indagini hanno accertato che l’episodio era scaturito da screzi legati alla spartizione dei proventi di numerosi furti, commessi in ville e appartamenti di tutta la Sicilia.

Le indagini hanno rivelato l’esistenza di una vera e propria organizzazione criminale dedita alla commissione di furti in ville isolate ed appartamenti cittadini. Il gruppo si spostava da Palermo, quotidianamente, nelle ore serali e fino alla mezzanotte, per colpire anche in altre province siciliane (in particolare Palermo, Messina, Trapani e Agrigento), alternando sapientemente la propria presenza nelle diverse città, in modo da destare meno sospetto possibile.

Gli obiettivi erano principalmente ville isolate, ma in molti casi venivano presi di mira appartamenti indicati da donne rumene impiegate come badanti o donne delle pulizie in quelle stesse abitazioni. In diversi casi, le stesse badanti hanno preso parte all’esecuzione dei furti.
Il valore della refurtiva sottratta, nel corso dei furti perpetrato nell’arco degli ultimi mesi, è di svariate centinaia di migliaia di euro.

Il ruolo di vertice in seno all’organizzazione era ricoperto da Costantin Stancu e Costantin Ilioae, affiancati da un nutrito gruppo di connazionali, residenti, in gran parte, tra i quartieri “Borgo Vecchio” e “Ballarò”. Subito dopo la commissione dei furti, i capi dell’organizzazione Stancu e Ilioae “piazzavano” immediatamente la refurtiva a diversi ricettatori.
Emblematici della spregiudicatezza della banda, due tra i tanti furti commessi: uno perpetrato nell’abitazione di un disabile assistito da una badante rumena e compiuto dal compagno della badante, a cui la donna aveva dischiuso le porte dell’appartamento, mentre l’inconsapevole vittima era costretta a letto; ancora, quello perpetrato ai danni di un noto professionista palermitano, il quale, fidandosi ciecamente della propria governante rumena, assunta da oltre cinque anni, le aveva affidato le chiavi di casa, in occasione di un viaggio durato alcuni giorni. Al suo ritorno, il professionista avrebbe trovato la propria abitazione svaligiata (per un danno economico di oltre duecentomila euro).

La donna, irrintracciabile dal datore di lavoro, avrebbe abbandonato la città e cancellato ogni traccia del suo passato, persino il profilo Facebook. Il personale della “Mobile” palermitana l’avrebbe rintracciata e tratta in arresto, unitamente al suo compagno (anch’egli componente della banda criminale) in provincia di Lodi.