L’azione condotta all’aeroporto Falcone Borsellino dagli uomini della Digos
PALERMO, 25 novembre – Anche a Palermo la Polizia di Stato ha innalzato il livello di guardia nei confronti di potenziali episodi di natura terroristica. Un dispositivo di sicurezza che ha già puntato ad irrobustire i controlli nei pressi di luoghi che, a qualsiasi titolo, si prestino all’aggregazione di cittadini extracomunitari ed al presidio delle frontiere.
Porti, aeroporti e stazioni ferroviarie sono luoghi di transito nei quali i cittadini vedranno più divise e più controlli assicurati anche da personale in abiti “civili”, siti già segnati da un incremento degli indici di sicurezza.
In questo senso, un ruolo chiave è svolto dai poliziotti della “Digos”, dispiegati lungo i principali punti di approdo e partenza per e dal capoluogo.
Ieri pomeriggio, i controlli hanno, già, consentito di scovare ed arrestare un cittadino di nazionalità pakistana, il 25enne Aslam Temour (nella foto), in procinto di imbarcarsi su un volo di linea “Palermo-Parigi”, munito di un passaporto falso.
Alle “partenze” del “Falcone Borsellino”, un controllo accurato e congiunto di personale Digos e della Frontiera Aerea ha intercettato il pakistano quando questi stava già svolgendo le procedure di accettazione per la partenza del volo diretto all’aeroporto di “Parigi Orly”.
Il controllo sul conto dell’aspirante passeggero ha permesso, innanzitutto, di disvelare una sua annosa permanenza in territorio “Schengen” nel corso della quale il cittadino ha dato prova di scaltrezza ed abilità in tema di alterazione dei propri dati anagrafici.
Grazie al ricorso ad almeno due “alias” (diverse identità), Temour, a partire dal 2011, è riuscito a superare i controlli italiani e transalpini, facendo la spola tra Italia e Francia.
Già nel 2011, attraverso la frontiera di Ventimiglia, è risultato “riammesso passivamente” in Italia dalla collaterale polizia francese e fatto destinatario di un provvedimento espulsivo del Prefetto di Imperia; se ne è avuta traccia nuovamente nel settembre del 2015 quando sarebbe sbarcato a Catania, proveniente dalla Francia e, qualche giorno dopo, avrebbe chiesto “asilo politico”, avendolo, tuttavia, avuto negato presso il centro di “Pian del Lago” a Caltanissetta.
Forse, proprio in ragione di quel diniego, ieri Temour avrebbe scelto di tornare ad “indossare l’abito di una delle sue tante identità”, tentando di varcare la frontiera in direzione della Francia. I poliziotti hanno, però, notato la difformità delle effigi del passaporto e della richiesta di asilo e lo hanno bloccato quando l’autorità consolare pakistana ha confermato la mai avvenuta emissione del passaporto in questione.
L’uomo risulta tratto in arresto per il reato di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.
Indagini sono in corso per verificare cosa abbia fatto in questi anni Temour e se sia stato coadiuvato, come è probabile, durante la sua lunga, illegittima permanenza in territorio nazionale.
Nel contesto dell’attività di polizia, numerose sono le perquisizioni effettuate ed i controlli di cittadini stranieri presenti presso la Stazione Centrale, presso phone center cittadini e luoghi di aggregazione.