Operazione “Do ut des”, indagata e sospesa Anna Rosa Corsello

Avrebbe chiesto al rappresentante del “Formez” l'assunzione di sette dirigenti

PALERMO, 11 novembre – I militari del nucleo di polizia tributaria di Palermo hanno appena notificato ad Anna Rosa Corsello, dirigente generale dell’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, l’ordinanza di sospensione dall’esercizio delle funzioni.

Con l'ordinanza, emessa per la durata di sei mesi dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo, sono stati contestati ad Anna Rosa Corsello i reati di cui agli articoli 61, numero 10, e 322, comma 3, del Codice Penale.

Le indagini - svolte con la diretta partecipazione del Procuratore Aggiunto Bernardo Petralia e coordinate dal Procuratore Capo Francesco Lo Voi - sono state avviate dai finanzieri nei primi mesi del 2015, con lo scopo di accertare eventuali ipotesi di reato perpetrate da dirigenti e funzionari della Regione siciliana con riferimento alla stipula di una convenzione nel settore della “formazione professionale”.

In particolare, in occasione della stipula di un atto aggiuntivo alla convenzione, con cui la Regione siciliana concedeva un’integrazione di 2 milioni di euro ad un importante ente di formazione nazionale "Formez" per servizi di assistenza tecnica, la Corsello avrebbe chiesto la contrattualizzazione per sette dirigenti, il cui rapporto di lavoro con la Regione era scaduto da qualche mese e non poteva essere rinnovato, a causa del “blocco” delle assunzioni previsto dalla legge finanziaria regionale del 2014.

Le dichiarazioni rese dai soggetti coinvolti, a vario titolo, nelle indagini e le intercettazioni telefoniche ed ambientali svolte dalle Fiamme Gialle, riscontrate da mirate acquisizioni documentali avrebbero consentito agli investigatori di ricostruire tutti i dettagli della vicenda.

Sarebbe stato accertato, infatti, che il dirigente generale interdetto, prima della sottoscrizione della convenzione, avrebbe appositamente convocato un responsabile dell’ente aggiudicatario al quale avrebbe chiesto di contrattualizzare gli ex dipendenti regionali, consegnandogli un elenco nominativo manoscritto su carta intestata della Regione siciliana (documento acquisito agli atti delle indagini) e spendendo, a sostegno della propria richiesta, il nome del Presidente della Regione, Rosario Crocetta e del Segretario generale, Patrizia Monterosso, quali interessati all’assunzione.

Dalle investigazioni svolte sarebbe emerso pure che il dirigente generale, come ulteriore “forma di pressione”, avrebbe cercato di differire il più possibile la stipula dell’atto aggiuntivo, provvedendo a sottoscriverlo solo dopo l’incontro con il referente dell’ente di formazione e la conseguente richiesta di assunzione dei soggetti segnalati, richiesta che, tuttavia, non è stata accettata in quanto ritenuta palesemente illegittima.
Al momento sono in corso perquisizioni dei militari all'assessorato regionale al Lavoro, per riscontrare quanto emergerebbe dalle intercettazioni telefoniche e dalle testimonianze di una serie di persone che avrebbero confermato quanto contestato dalla Procura.