Palermo, il Consiglio comunale approva il regolamento sulla “movida”

Un compromesso tra le esigenze commerciali e quelle residenziali

PALERMO, 6 novembre – Nella seduta ieri sera il Consiglio comunale, su proposta della Giunta, ha approvato il documento che regolerà la movida palermitana. Un provvedimento che tecnicamente prende il nome di “Regolamento sullo sviluppo sostenibile ai fini della convivenza tra le funzioni residenziali e le attività di esercizio pubblico e svago nelle aree private, pubbliche e demaniali”.

Con il regolamento, la cui applicazione, su conforme avviso del Comitato provinciale Ordine e Sicurezza, era stata anticipata dal Sindaco Orlando con proprie ordinanze in ragione dell’urgenza, si introducono regole chiare che consentono la convivenza tra le attività di intrattenimento e i residenti.

E le regole approvate definitivamente con il Regolamento sono idonee ad assicurare che gli esercenti pubblici possano svolgere il loro lavoro in maniera sostenibile ed in equilibrio con le esigenze di riposo e quiete di chi risiede negli stessi luoghi.
Per l'assessora Giovanna Marano, che ha seguito i lavori del Consiglio Comunale, "si tratta di un atto snello, essenziale, con un corpo asciutto di norme di comportamento, che valgono anche per i privati cittadini, ispirato ai principi dell’ordinamento giuridico."
L’atto contiene disposizioni su orari, tutela della salute dell’ambiente e dei beni culturali, nonché in materia di acustica e “deroghe”, ed è volto a dare delle regole attraverso l’attivazione di un percorso rigoroso che alimenti una nuova pedagogia dell’intrattenimento in cui tutela della salute degli adolescenti e rispetto della quiete pubblica siano la cifra riconoscibile.

Per il sindaco, "questo Regolamento sarà uno strumento di armonia e civiltà che permetterà di prevenire l’incursione che la criminalità spesso agisce in varie e vaste aree urbane.
Il Consiglio comunale ha arricchito la proposta di Regolamento con la previsione che la Giunta consegni al Consiglio comunale il piano di zonizzazione del territorio comunale previsto dalla Legge quadro sull’inquinamento acustico.
Sul piano delle sanzioni da applicare alle violazioni dei divieti disposti dal regolamento, il Consiglio comunale ha scelto formula amplissima, che consentirà di adottare, anche a carico dei privati, tutte le sanzioni principali e quelle accessorie previste dalle disposizioni di legge tempo per tempo vigenti, anche quelle che dovessero essere rimesse alla facoltà o autonomie dei comuni.