La direzione artistica del Festino è stata affidata a Lollo Franco
PALERMO, 14 luglio - Il 391° Festino di Santa Rosalia è il Festino degli ultimi, di chi ama la città, di chi c’è nato, di chi ha deciso di non abbandonarla. E’il Festino dei palermitani, di chi lo guarda e di chi lo interpreta.
Il direttore artistico, Lollo Franco, ha costruito infatti – sul tema indicato dal Comune della Misericordia – una manifestazione affascinante che viene affidata agli attori e ai danzatori siciliani. Coinvolte circa 200 unità, 40 artisti e 160 tra maestranze e figuranti.
“A Ranni Festa” , rappresenta il momento più alto dell'espressione di fede che unisce i palermitani alla loro amata “Santuzza”. Una lunga serata all'insegna delle tradizioni e del folklore storico palermitano.
L’intero spettacolo, che si svolgerà alla Cattedrale ma sarà visibile anche al Foro Italico per mezzo di uno schermo gigante, si intitola “Rosalia è Palermo” ed è interpretata da attori e maestranze siciliani . Traendo ispirazione dalla tradizione dei “cunti” sarà ripercorsa la storia della Santuzza. Gli attori interpreteranno i personaggi per dare vita alle vicende più significative legate a “Rosalia”: da re Ruggero (interpretato da Salvo Piparo) a Baldovino (Nicola Franco), dalla madre di Rosalia (Consuelo Lupo) alla nutrice (Giuditta Perriera), dal diarista al cacciatore (lo stesso Lollo Franco), dall’apparizione di Gesù alla tentazione del diavolo (Sandro Dieli). Tanti altri attori palermitani coinvolti, da Luigi Maria Burruano, a Gino Carista, Costanza Licata, Emilia Gagliardotto, Rosario Verdaglio, Angela Misuraca, Gabriele Clemente, Giuseppe Regina, Sonia Fleres, Sabrina Pecoraro, Giuseppe Orlando, Virginia ed Emanuela Bianco, Alessia Greco, Daniele Vergiglio. La vergine fanciulla sarà impersonata da una giovane attrice della Putìa d’arte Malvina Franco. La regia è del direttore artistico, Lollo Franco. Faranno da contrappunto, alle scene teatrali, le coreografie: la vita a corte, i diavoli, gli angeli, il mare, la peste, la processione, il fuoco. La compagnia di Danza sarà formata da danzatori, molti provenienti dalle Scuole di danza di Palermo.
Dopo lo spettacolo, intorno alle 21:45, inizierà a muoversi il corteo insieme al carro della Santuzza ideato da Sergio Pausig. Il “Carro” è l’anima del Festino ed il cuore dei festeggiamenti. Fortemente simbolico, non è soltanto un apparato scenico ed allegorico, ma l'opera contemporanea d’artista. Mai come quest'anno infatti sarà metafora della voglia della città di trionfare sui propri mali così come la sua “Santuzza” fece sulla peste: un Carro/Nave dipinto d’oro, simbolo di purezza, perfezione e di eternità, interamente rivestito da lamine ornate con elementi decorativi a stucco e resine epossidiche che lasciano trasparire l’oro dello scafo . Su di esso, un nuovo elemento: un Dodecaedro, simbolo divino, che raccoglie nei 12 pentagoni le fotografie scattate da Carlo Bevilacqua a eremiti viventi nel mondo contemporaneo.
E’ l’omaggio alla Santa eremita e a quanti come lei hanno scelto una vita di privazioni per aderire pienamente alla via spirituale nella ricerca del Vero Amore. A poppa, la statua della Santa, alta due metri e quaranta centimetri, con un manto di colore blu, mosaicato, dal forte significato simbolico.
Il Corteo sarà formato da una rappresentanza di anziani, extracomunitari, bambini, disabili detenuti, disoccupati; i rappresentanti delle varie confraternite e congregazioni della città di Palermo con i loro abiti e vessilli; gli attori, in abiti di scena, dello spettacolo effettuato in cattedrale; e i danzatori che si sono esibiti in cattedrale.
I Quattro Canti rappresentano nel corso del corteo uno dei punti focali, l’omaggio della città nelle mani del primo cittadino, che offre i fiori alla santa al grido di “Viva Palermo, Viva Santa Rosalia”. Qui è previsto un momento di spettacolarizzazione che coinvolge i palazzi storici. Il punto d'incrocio con via Roma per la prima volta, diventerà uno dei palcoscenici, in nome dell’unione tra le genti. Presenti “I tamburinari” che con le antiche percussioni daranno voce alla storia, e “incontreranno” i “colleghi” contemporanei con strumenti etnici. Avvicinandoci a Porta Felice, punto in cui il carro scioglie il corteo per arrivare al Foro Italico per i tradizionali giochi d’artificio, un altro momento di spettacolarizzazione: a piazza Marina, infatti, sarà realizzata una pedana/palcoscenico quadrata sulla quale prenderà vita una coreografia in cui sarà protagonista la gestualità, quel particolare codice di comunicazione che contraddistingue i siciliani, rivisitata in chiave contemporanea.
Il palco del Foro Italico ospiterà il concerto che inizierà alle 22, in contemporanea con il tragitto del corteo. Ad un certo punto la sfilata si fermerà per le acclamazioni dei palermitani al grido di “Viva Palermo! Viva Santa Rosalia!“, poi “U triunfu”, gli immancabili giochi pirotecnici che tributeranno gli onori alla Santa Patrona.
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