I proprietari avevano installato una telecamera
PALERMO, 8 maggio - Risolto, in tempi strettissimi, il caso di una violenta rapina domestica con brutale aggressione della vittima, avvenuta lo scorso marzo in un appartamento.
I poliziotti della sezione investigativa del commissariato di P.S. “Zisa-Borgo Nuovo” e della sezione della Squadra Mobile “Contrasto al Crimine Diffuso” hanno, per quella rapina, dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti dei palermitani Gaetano Ricupero, 21enne, e Francesco Paolo Comignano, 18enne, entrambi del quartiere Zisa. Il provvedimento restrittivo è stato disposto dal Gip del Tribunale di Palermo, dr. Roberto Riggio, su richiesta del PM, dr. De Flammineis.
Entrambi i malviventi dovranno rispondere dei reati di rapina aggravata in concorso e danneggiamento.
Nel corso dell’ultimo mese, i poliziotti delle due articolazioni investigative della Polizia di Stato palermitana hanno, alacremente e gomito a gomito, lavorato al caso di una rapina in appartamento di rara efferatezza e spietatezza.
Ancor più inconsueta la circostanza che la rapina che ha preso di mira la proprietaria di un appartamento in quel momento sola in casa, sia stata ripresa integralmente da una telecamera fatta installare dai lungimiranti proprietari dell’abitazione.
Il film della rapina, è il caso di dire, ha raccontato agli agenti la trama di un episodio di criminalità diffusa, ma anche il dramma di una donna sorpresa in casa in un momento di normale quotidianità, violata nei suoi affetti e privata dei suoi beni, non solo quelli patrimoniali.
Nel tardo pomeriggio dello scorso 27 marzo, attraverso la grondaia di un immobile, i due malviventi sono riusciti a raggiungere, in rapida successione, l’interno di un’abitazione al primo piano. Dopo alcuni secondi, la proprietaria dell’appartamento, sola in casa e seduta sul divano del soggiorno davanti alla televisione, ha scorto la sagoma di uno dei banditi, scambiandola per quella del marito.
L’illusione è durata poco: in un attimo, uno dei due uomini, subito seguito dal complice ed armato di coltello, le è saltato addosso, l’ha immobilizzata, le ha coperto la bocca con un fazzoletto e l’ha scaraventata per terra.
La donna è stata costretta a raggiungere la camera da letto e lì ad assistere impotente alla razzia dei suoi beni, strappati senza ritegno alcuno per il patrimonio economico ed affettivo della vittima stessa.
I malviventi sono riusciti, in meno di dieci minuti, a riempire di preziosi e denaro due grosse federe di casa, gonfiate persino delle fedi nuziali della vittima. Quasi a conclusione del raid, uno dei due ha notato la telecamera e con un gesto d’impeto che ha racchiuso propositi di vendetta e salvezza, insieme, l’ha ripetutamente colpita fino a metterla fuori uso. Per questo comportamento, oltre al reato di rapina aggravata in concorso, è stato attribuito ai giovani anche il reato di danneggiamento.
La constatazione della presenza di quell’“occhio indiscreto” deve aver minato le certezze dei due giovani che, pur di tagliare la corda, non hanno indugiato nell’appartamento per cercare la centralina della telecamera, che aveva già incamerato le loro immagini.
I poliziotti hanno scrutato le immagini registrate ed anche attraverso la rilevazione di alcuni particolari non proprio visibili ad occhio nudo, come il tatuaggio sulla mano destra di uno dei due, hanno riconosciuto entrambi i malviventi.
I due sono stati tratti in arresto e risultano reclusi presso la locale casa circondariale.
Indagini sono in corso per verificare se i due malviventi si siano resi responsabili di altri reati contro il patrimonio, commessi con modalità analoghe, nel recente periodo e nello stesso quartiere.