Detenzione e traffico di materiale pedo-pornografico, due arrestati e due denunciati dalla Polizia Postale

Le indagini sono andate avanti per circa un anno

PALERMO, 14 marzo - Si è conclusa in questi giorni, con numerose perquisizioni e due arresti, una complessa e prolungata indagine che gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni del Compartimento “Sicilia Occidentale”, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, hanno condotto contro soggetti dediti allo scambio in rete di immagini e video pedopornografici.

In particolare i soggetti arrestati, un giovane di 19 anni, in provincia di Agrigento, ed un uomo di 44 anni, in provincia di Napoli, sono stati colti in flagrante detenzione e diffusione, tramite la rete internet, e di un’enorme quantità di files riproducenti scene raccapriccianti di violenze sessuali in pregiudizio di bambini in tenerissima età, alcuni dei quali addirittura infanti.

Le indagini sono scaturite, come sempre, dall’intensa attività di monitoraggio del web che gli operatori della “Sezione Specializzata per il contrasto della pedopornografia on line” del Compartimento di Palermo conducono ininterrottamente, sondando il web alla ricerca di pedofili. Si tratta di un’attività nella quale sono investite le migliori risorse umane e tecnologiche, che viene svolta secondo i protocolli e sotto la diretta supervisione del Centro Nazionale per il Contrasto della pedopornografia on line (C.N.C.P.O) del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni, attività che ha consentito di stabilire con i criminali un primo, importante ed anonimo contatto.

Le prime risultanze investigative sono state quindi attentamente vagliate da magistrati del team specializzato della Procura della Repubblica di Palermo, che ha autorizzato i poliziotti ad infiltrarsi “sotto copertura” nel network pedofilo; le indagini sono così proseguite per circa un anno, nel corso del quale si è interagito con 4 soggetti italiani dediti, tramite sofisticati programmi, allo scambio in rete di tale terribile materiale.

Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Palermo, e in particolare del gruppo specializzato nella tutela dei “soggetti deboli”, si è poi proceduto a tracciare le connessioni alla rete, ad individuare l’ubicazione delle postazioni dalle quali venivano effettuate le sessioni di chat e lo scambio dei file illeciti, risalendo infine agli odierni indagati. Le complesse indagini informatiche sono state poi integrate dai più tradizionali accertamenti di polizia giudiziaria, quali sopralluoghi, pedinamenti ed appostamenti, al fine di accertare le abitudini e le frequentazioni dei soggetti.

Conclusa l’attività investigativa, i Sostituti Procuratori titolari delle indagini, ritenuti validi gli elementi acquisiti nel complesso, hanno emesso decreti di perquisizione locale ed informatica nei confronti degli indagati. Le perquisizioni, coordinate dal Centro Nazionale per il Contrasto della pedopornografia on-line (C.N.C.P.O.), si sono svolte su tutto il territorio nazionale in collaborazione con i Compartimenti di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, Napoli, Catania e Reggio Calabria.

L’impiego, nel corso delle perquisizioni, di sofisticati dispositivi informatici, appositamente sviluppati ed utilizzati per ricercare le prove della detenzione e dello scambio del materiale pedopornografico, ha confermato gli elementi raccolti nel corso delle indagini consentendo di procedere alla denuncia di due soggetti e all’arresto di altri due, nelle cui abitazioni, memorizzati su PC, smartphone e tablet, è stato rinvenuto un ingente quantitativo, stimabile in migliaia di video e di immagini, di materiale prodotto usando violenza su bambini in tenera età. e scambiati provenissero da altri Paesi.