Scatta la misura restrittiva per un 62enne "stalker" palermitano
PALERMO, 19 febbraio - La Polizia di Stato ha eseguito l’ordinanza, disposta dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, con la quale è stata stabilita, nei confronti di un 62enne palermitano, l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati da una universitaria. L’uomo, vicino di casa della giovane studentessa, nel giro di due anni si è reso responsabile di numerosi e reiterati atti persecutori nei confronti di una giovane studentessa.
La vittima, ormai stanca dei continui atteggiamenti dell’uomo, si è rivolta agli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza “Portanuova”, raccontando quanto subito sino a quel momento.
La ventiduenne ha riferito ai poliziotti, intervenuti in aiuto della ragazza, che il 62enne, abitante al piano di sotto al suo, in tutto questo lasso di tempo si era reso protagonista di numerose lamentele per qualsiasi tipo di comportamento tenuto dalla stessa o da altri occupanti l’appartamento adoperando ingiurie, invettive e minacce.
Nello specifico, nel corso di questi due anni, l’uomo infastidito, a suo dire, dai rumori (veri o presunti) degli inquilini si è recato dietro la porta della giovane, a qualsiasi ora del giorno e della notte, bussando e percuotendo l’uscio con pugni e calci.
In altre occasioni, invece, il vicino ha atteso la ragazza nell’androne condominiale allo scopo di insultarla, aggredendo, altresì, i suoi accompagnatori.
La vita della giovane, intimorita dagli atteggiamenti dell’inquilino, ben presto è cambiata: le continue vessazioni e il timore di riceverle, l’hanno costretta a modificare le sue abitudini.
Le pressanti lamentele dell’uomo, spesso originate dai normali rumori provocati dai comportamenti svolti nella quotidianità della giovane come lo spostamento di una sedia, il lavaggio delle stoviglie, l’uso di scarpe con i tacchi, una conversazione con altre amiche e, perfino, l’uso dello scarico del wc, hanno ingenerato nella ragazza il timore di uscire di casa ed incontrare il vicino.
La ragazza, terrorizzata, temendo di incrociare l’uomo, infatti, ha smesso persino di frequentare i corsi universitari o di uscire sola dalla sua abitazione. Finché lo scorso dicembre l’escalation di ingiurie e minacce è culminata in una vera e propria aggressione, nei confronti del fidanzato della ventiduenne. Il sessantaduenne, accortosi dell’arrivo della coppia, ha atteso i due nei pressi dell’ascensore dell’androne del palazzo. I giovani, nonostante, avessero visto il vicino e avessero temporeggiato nella speranza di non incontrarlo, si sono imbattuti nell’uomo.
Il vicino, senza alcuna esitazione, ha intimato alla giovane di salire in ascensore con lui per affrontare l’ennesima discussione. Al diniego della giovane, seguito dalla scelta di prendere le scale, l’uomo ha imposto la sua presenza fisica sbarrandole il passaggio. Il fidanzato, presente, si è frapposto tra i due, al fine di proteggerla, provocando la reazione dell’uomo che, irato, lo ha afferrato e scaraventato contro una parete cagionandogli delle lievi lesioni.
Dinanzi a tutto ciò, la studentessa, comprendendo che con l’uomo non potesse essere intrattenuto un rapporto di buon vicinato e che lo stesso aveva oltrepassato con i suoi atteggiamenti ogni limite di ragionevolezza, ha deciso di rivolgersi ai poliziotti.
Al sessantaduenne, ritenuto responsabile del reato di atti persecutori è stato applicata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla studentessa, con l’astensione di avvicinarsi al pianerottolo dell’abitazione e di organizzare appostamenti condominiali, nonché il divieto di comunicare direttamente o indirettamente con la giovane.