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Rapinatore abituale, arrestato dalla Polizia

| Enzo Ganci | Succede a Palermo

Un complice è riuscito a far perdere le proprie tracce

PALERMO, 20 luglio - Ieri mattina, alle prime luci dell'alba, agenti della Polizia di Stato, appartenenti all'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, hanno tratto in arresto Umberto La Corte, ventunenne palermitano, in quanto ritenuto responsabile in concorso con altro complice, dei reati di tentata rapina, furto e lesioni a pubblico ufficiale.

E' stata una notte travagliata quella degli agenti della Polizia di Stato in servizio di prevenzione e controllo del territorio a causa delle scorribande di due malviventi in cerca di vittime da depredare dei loro averi, nei diversi quartieri della città.
Gli eventi susseguitisi, a breve distanza di tempo, hanno visto i due malviventi favoriti dalla sorte poiché solo per pochi minuti, i due complici sono sfuggiti all'occhio vigile degli agenti delle volanti, evitando di essere incrociati.
La determinazione dei poliziotti tuttavia ha trasformato, presto, la fortuna dei due in uno strategico e strenuo inseguimento.
Il primo episodio è accaduto intorno alle 3:30, in piazza San Domenico, quando due ragazze di ventidue anni, sono state scippate delle loro borse da due giovani prima di fuggire a bordo di un ciclomotore.
Le ragazze private dei loro cellulari, soldi ed effetti personali poco dopo hanno fermato una pattuglia della polizia che si è messa subito alla loro ricerca.

I due malviventi, arraffato il bottino, probabilmente non accontentandosi, dopo essersi liberati delle borse, lanciate sul tetto di una palazzina del quartiere Capo, hanno cercato un'altra vittima.
Intorno alle 4 i due hanno notato un 35enne in attesa di una corriera, in piazza Giulio Cesare.
I complici, vista la catenina d'oro indossata dall'uomo, sono scesi dal ciclomotore e lo hanno aggredito nell'intento di strappargli il monile.
L'uomo, però, non si è fatto sopraffare dal gesto violento e ha opposto resistenza tanto da indurre i due a desistere e a fuggire a bordo del motociclo.
Solo pochi attimi dopo, gli agenti di una volante della Polizia di Stato, transitando nella piazza, sono stati fermati dalla vittima che non ha esitato a raccontare l'accaduto.
Gli agenti, raccolte le descrizioni fisiche e del motociclo, hanno diramato la nota alla sala operativa che ha allertato tutte le volanti.
Poco dopo, i due malandrini sono stati intercettati dalla prima volante nei pressi di Via Bandiera.
I due svincolatisi, hanno imboccato la via Maqueda come via di fuga.
Un abile gioco di squadra dei poliziotti, poco dopo ha sbarrato la via. Le volanti intervenute si sono posizionate in modo da impedire il passaggio del ciclomotore.
I fuggitivi, intrepidi, hanno forzato il blocco, urtando l'autovettura della Polizia di Stato, gli agenti e cadendo rovinosamente a terra, insieme al motociclo.
Nonostante, l'incidente, i due rialzatisi repentinamente hanno tentato di fuggire.
Gli agenti, nonostante i lievi traumi riportati, si sono messi sulle loro tracce.
Ne è nato un inseguimento a piedi, verso Piazza Pretoria. La Corte è stato bloccato dai poliziotti in via Discesa dei Giudici, mentre il complice è riuscito ad avere la meglio, facendo perdere le proprie tracce.
Il malvivente tratto in arresto, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria è stato accompagnato presso le camere di sicurezza della Questura in attesa di essere giudicato con il rito della "direttissima" dall'esito del quale l'Autorità giudiziaria, convalidato l'arresto, ha disposto gli arresti domiciliari.
Indagini sono in corso per identificare il complice.

· Enzo Ganci · Editoriali

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