Rifiuti: per il Pd manca un piano industriale

Lo Biondo: "Pretendiamo risposte dall'Ato e dall'amministrazione"

MONREALE, 12 gennaio – "L'emergenza rifiuti nel nostro territorio è dovuta all'assenza di un piano industriale, ad investimenti sbagliati e ad una gestione rispondente squisitamente a ragioni politiche. Oggi si vorrebbe far credere ai cittadini che la crisi economica sia dovuta all'usura dei mezzi. Pretendiamo risposte dall'Ato e dall'amministrazione, visto che quest'ultima dimostra di volere coprire questa gestione anche di fronte alle nostre interrogazioni".

Lo afferma in una nota il consigliere comunale Massimiliano Lo Biondo (Pd) a proposito della grave situazione relativa alla raccolta dei rifiuti, che lentamente sta rientrando in molte zone soprattutto del circondario di Monreale. "Dal 2003 – aggiunge Lo Biondo – si attende invano la raccolta differenziata, poi la sostituzione dei cassonetti rotti, la manutenzione in house dei mezzi. Ora invece, venuti i nodi al pettine, attendiamo da mesi che l'amministrazione e l'ATO rispondano in consiglio comunale alle interrogazioni che pongono l'attenzione sulla situazione economica dell'ente.

In questo contesto, quindi, l'ATO non ha fatto pervenire alcuna risposta all'amministrazione, e quest'ultima, come se non bastasse, nei fatti, sembra avvallarne l'atteggiamento, visto che la stessa non ha mai sollecitato le risposte dovute dal momento che il consiglio è anche organo ispettivo.

Di questa gestione l'unica cosa che è data sapersi è che il servizio di raccolta dei rifiuti costa oggi, ai cittadini, ben 400 mila euro al mese! 400 mila euro senza vedere la minima ombra di alcuna efficienza del servizio. Si è assistito soltanto a comunicati stampa e ad atti proposti dall'amministrazione volti a coprire l'aumento del deficit economico dell'ATO Palermo 2. In questo senso va ricordato l'assestamento di bilancio in cui l'amministrazione ha contratto un mutuo di 636 mila euro con la Regione per coprire l'ulteriore perdita. In quella occasione avevamo chiesto una relazione tecnica per comprenderne le ragioni, che di fatto mette le mani nelle tasche dei cittadini. Risultato: nessuna relazione".