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"Un codice etico al Comune per evitare brutte sorprese"

| Enzo Ganci | Politica

La proposta è dell'ex sindaco Toti Gullo, adesso consigliere comunale

MONREALE,17 giugno - "Perchè non istituire un codice etico, che regoli le attività dell'amministrazione comunale? Un codice che metta il Comune al riparo da eventuali comportamenti scorretti". E' questa la proposta lanciata dall'ex sindaco e adesso consigliere comunale, Toti Gullo.

Una considerazione suffragata dal fatto che sono già diversi in Italia i Comuni ad essersi dotati di questo strumento di legalità. "Ritengo importante ad esempio - afferma il neo consigliere di Alternativa Civica - che oltre al certificato antimafia sia importante chiedere alle società le lavorano per conto del Comune, anche i certificati penali e dei carichi pendenti di chi poi materialmente presta la sua opera.
Se devo fare un esempio pratico, dico che mi sentirei molto più tutelato se sapessi che chi si occupa di asili nido non ha condanne per pedofilia.

Andando oltre - dice ancora l'ex sindaco - ritengo che sia giusto segnalare eventuali rapporti di parentela di chi lavora per aziende che hanno a che fare con il Comune con consiglieri comunali, assessori, ma anche funzionari comunali. Sarebbe un modo preventivo per evitare particolari "benevolenze".

Da attenzionare anche l'attività del garante dell'anti corruzione, figura che per definizione è il segretario comunale - conclude Toti Gullo - che dovrebbe relazionare periodicamente sulla sua attività, per evitare, in questo modo, che la sua istituzione risponda soltanto ad un semplice recepimento di una legge dello Stato. Si tratta di un'idea lanciata e che, ovviamente, si può avvalere del contributo di tutti i consiglieri comunali perchè possa essere migliorata e perfezionata".

· Enzo Ganci · Editoriali

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