Skip to main content

L'8 giugno si riparte da qui

| Enzo Ganci | Politica

Classifica pronosticabile, meno lo scarto fra i due futuri protagonisti del ballottaggio

MONREALE, 27 maggio - Se a Monreale si fossero presentati i famosi bookmakers londinesi, che quasi mai sbagliano un colpo, avrebbero stilato esattamente questa classifica. Questo era, infatti, l'ordine d'arrivo, che qualsiasi allibratore avrebbe quotato.

Quel che, però, era difficile da pronosticare era il divario con il quale si sarebbe concluso il primo turno.
Su questo, parlano i numeri, Piero Capizzi ha fatto la voce grossa: 45 per cento dei consensi, contro il 25 per cento di Alberto Arcidiacono. Venti punti percentuali che non sono certo una barzelletta da rimontare, sui quali Arcidiacono - se vorrà impedire che il prossimo indossatore della fascia tricolore sia Capizzi - dovrà lavorare inventandosi qualcosa.
Sulla carta, quindi, potrebbe sembrare tutto facile per Capizzi, che ha sfiorato la vittoria al primo turno e che non l'ha raggiunta per poco, ma chiunque abbia un minimo d'esperienza, al di là del risultato contingente del primo turno delle amministrative 2014, sa benissimo che il ballottaggio parla un'altra lingua rispetto alla tornata precedente e che risponde a logiche completamente diverse. Alberto Arcidiacono, utilizzando una terminologia calcistica a noi tanto cara, intervistato da Tele Occidente ha detto giustamente che si riparte da "zero a zero".

Verissimo: l'otto giugno, quando si riapriranno i seggi, le urne saranno vuote e dovranno essere riempite. Comincerà qui il difficile: tanto per Piero Capizzi, quanto, soprattutto per Alberto Arcidiacono, che dovrà correre due volte più veloce del rivale, se vorrà sopravanzarlo. Per farlo l'attuale presidente del Consiglio comunale potrà tentare la strada di eventuali apparentamenti, così come decidere di lasciare tutto come si trova e proseguire da solo, nella speranza che chi è rimasto fuori e soprattutto coloro che al primo turno hanno deciso di stare a casa, come ha sottolineato il deputato regionale Salvo Lo Giudice, possano andare dalla sua parte, riducendo il gap.
Difficile, dall'altra parte, ipotizzare un apparentamento di Capizzi con qualcuno degli esclusi. Fisiologico, in proposito, che il capolista del primo turno, con questo margine così ampio, possa sentirsi al riparo da eventuali sorprese.

Delude, invece, il risultato del sindaco uscente Filippo Di Matteo, che si attesta sul 17% e che paga, così come capitò a Toti Gullo cinque anni fa, il malcontento della gente nei confronti di chi governa. La storia d'altronde, insegna, anche a livello nazionale, che difficilmente chi sta sul ponte di comando riesce a scansare le invettive e gli strali di chi, per colpa di mille cose, si vede privato di tanti servizi e si sente oberato e tartassato da tasse e balzelli che mettono dura prova la tenuta dei conti familiari.
Un grosso passo del gambero per il Movimento 5 Stelle, fortissimo alle Europee, balbettante alle amministrative, dove le logiche familiari, personali e comunque lontane dagli schieramenti politici e ideologici hanno spesso la meglio. I grillini avevano fatto il botto alle europee, conquistando 5.700 voti . sono naufragati alle comunali, non raggiungendo nemmeno quota mille, consolandosi però, con l'aver superato lo sbarramento del 5 per cento, voluto dalla legge.

Irrilevanti, con tutto il rispetto, i risultati di Natale Sabella con la sua "Monreale Futura" ed ancor più di Ferdinando Arena, sulle cui Vele del Sud ha imperversato la bonaccia.
Il pluralismo ed il diritto di dire la propria vanno garantiti sempre e a tutti, ci mancherebbe, ma per costruire un progetto che abbia speranza di incidere sul tessuto elettorale, non ce ne vogliano, ci vuole ben altro.

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 15 settembre – Presentiamo oggi la nuova veste grafica di Monreale News, il nostro quotidiano, al quale diamo un nuovo look, un nuovo aspetto.

Edizione locale

Rubrica

Rubrica