A Monreale il sindaco eletto sempre al ballottaggio

I precedenti storici dal '94 al 2009: sempre necessario il doppio turno

MONREALE, 20 aprile - Quella del 25 maggio sarà la sesta volta che la città sceglie in maniera diretta il suo sindaco. In tutte le circostanze precedenti l'elezione è arrivata sempre dopo il turno di ballottaggio. Vediamoli, allora, i precedenti.

La prima volta in assoluto che i monrealesi furono chiamati a votare per la scelta diretta del sindaco fu il 5 giugno del ’94. In quella circostanza Salvino Caputo, conquistò 5.810 voti. Alle sue spalle, si piazzò Lea Giangrande, alla testa della lista «Insieme». Per lei 4.087 preferenze. Questi due candidati si sfidarono al ballottaggio, staccando gli altri tre pretendenti: Rosalba Di Salvo (Progressisti) che racimolò 2.382 voti, Claudio Alongi (Popolari) 2.113 e Manlio Madonia (Movimento per Monreale) 1.225. Nel faccia a faccia Caputo la spunto con 6.792 voti di preferenza, contro i 5.436 della Giangrande.

Seconda tornata amministrativa diretta, il 24 maggio del ’98: al primo turno Salvino Pantuso, a capo di una coalizione centrista, lasciò presagire la sua successiva affermazione, raccogliendo 7.293 voti. Dietro di lui Franco Nocera del Polo, che si fermò a quota 4.208. Quindi nell’ordine Roberto Gambino (Centrosinistra) con 3.572 voti e Nino Sirchia (Popolari) con 2.380. Pantuso fu eletto al ballottaggio ottenendo 8.541 preferenze, contro le 5.390 di Nocera.

Il 28 novembre del ’99, però, i monrealesi si ripresentarono alle urne, perchè nel frattempo l’amministrazione Pantuso era stata sfiduciata. In quella nuova occasione Salvino Caputo raccolse 7.020 voti, lasciandosi alle spalle Lea Giangrande (Centrosinistra), ferma a quota 4.494, Salvino Pantuso (Democratici) a 3.204, Filippo Di Matteo (Ccd) a 1.824 e Michele Ganci (lista civica “A Livella”) a 386 voti. Al ballottaggio una grande rimonta non bastò a Lea Giangrande per vincere. Finì quasi al fotofinish con 6.499 voti per lei contro i 7.035 di Caputo.

Il 12 giugno del 2004, cinque anni dopo, Salvino Caputo, Toti Gullo e Roberto Gambino, i tre candidati in lizza, raccolsero rispettivamente 6.956, 6.777 e 6.534 voti. Al ballottaggio, poi, Gullo, dopo essersi coalizzato con Roberto Gambino, che diventò temporaneamente vicesindaco, prevalse su Caputo raccogliendo 8.999 preferenze contro 6.839.

Cinque anni fa, infine, ai nastri partenza si presentarono sei candidati: Antonino Cangemi alla testa della lista «Alleanza di Centro»; Filippo Di Matteo sostenuto dalle liste: Pdl, Mpa, «Caputo per Monreale», «Monreale Attiva», «Per Monreale – Filippo Di Matteo Sindaco»; Toti Gullo, che guidò la coalizione formata da «Insieme» e «Alleanza Azzurra per Monreale»; Giuseppe Mortillaro, leader della coalizione Udc e «Frazioni e Centro»; Mariella Petrotta, con la lista «Prima di tutto Monreale», e Toti Zuccaro a capo della coalizione formata da Pd, Italia dei valori, «Crescere», «Liberi» e «Cattolici per Monreale».

Al primo turno del 6 e 7 giugno i candidati arrivarono con quest’ordine: Di Matteo 8.246 voti, Zuccaro 5.105, Mortillaro 3.528, Gullo 3.328, Petrotta 676, Cangemi 475. Al ballottaggio, due settimane dopo, si affermò Filippo Di Matteo con 7.958 voti su Toti Zuccaro che arrivò a quota 5.922.