A Monreale si sopravvive, adesso dobbiamo vivere

Aula consiliare gremita  per la presentazione della candidatura di Alberto Arcidiacono

MONREALE, 9 marzo - "Avremo la possibilità di scrivere una pagina di storia per far sì che a Monreale si smetta di sopravvivere e si inizi a vivere". E' questa la sintesi del messaggio che Alberto Arcidiacono ha voluto dare alla città, in occasione della sua presentazione da candidato sindaco.

L'happening è avvenuto in un'aula consiliare gremita come un uovo (addirittura con il supporto di uno streaming audio-video negli ambienti adiacenti, per consentire al pubblico di seguire l'evento anche non sostando dove avveniva l'incontro), alla presenza di diversi esponenti della politica regionale e nazionale.

"Mandiamo all'esterno un messaggio per evitare di far recitare sempre gli stessi attori che hanno fatto sprofondare la nostra città in una crisi economica senza precedenti - ha detto Arcidiacono nel corso del suo breve discorso - Monreale dovrà riprendersi quel posto che le spetta, che ha perso ormai da tempo. Avremo la possibilità di scrivere una pagina di storia per far si che a Monreale si smetta di sopravvivere e si inizi a vivere. L'impresa, però, sarà ardua. Non troveremo i tesori di Guglielmo II, ma le preoccupazioni e le speranze di tutti noi. La dignità civica di questa città è stata ripetutamente violentata. Alla base adesso c'è l'amore per Monreale. Parleremo del programma quando lo depositeremo. Nel frattempo potrà esserne presa visione al comitato elettorale di via Roma. Oggi ci presentiamo come il vero cambiamento: non perchè guerci in terra di ciechi, ma perchè guardiamo oltre gli interessi personali. Auguro buona fortuna a tutti gli avversari. Noi abbiamo buona coscienza e questo credo che sia una bella differenza".

A presentare Arcidiacono, come detto, è arrivato un lotto di politici che hanno garantito il loro supporto al candidato. Salvatore Cardinale, ex ministro della Repubblica non ha risparmiato una frecciata al Partito Democratico ed all'organizzazione delle recenti primarie.

"Mi addolora che a Monreale non ci siano state primarie vere - ha detto - Se dovessimo arrivare al ballottaggio, cosa che non credo, le strade del Signore sono infinite... Ad Alberto non mancherà mai il sostegno del governo regionale e nazionale, quando Alberto si insedierà e sarà il primo cittadino. Qui ci sono tutte le carte in regola per chiedere alla città di svoltare e sostenere un giovane capace che non farà miracoli, ma saprà essere all'altezza del suo compito, che sarà arduo e difficile. Credeteci e fate credere altri. C'è la mia voglia spassionata di spendermi per Alberto. In ciascuno di noi c'è voglia di cambiamento. Qui faccio l'allenatore di un giovane che tenta di cimentarsi in una competizione. Un ragazzo nuovo nello spirito che ha una sensibilità diversa e che ho riconosciuto come fa un talent scout".

Appassionato pure l'intervento del deputato regionale Salvo Lo Giudice (Democratici e Riformisti per la Sicilia). "La presenza di oggi così numerosa - ha affermato - è segno di grande responsabilità che il popolo di Monreale ha. Nessuno si può tirare indietro. Su Monreale da vent'anni a questa parte è calata la notte, anche se la città ha grandi potenzialità. Eppure è una città in ginocchio. Difficile intravedere una speranza per il futuro. Dobbiamo tutti convergere in un progetto credibile. Perchè scegliere Alberto Arcidiacono? Perchè ha sempre dato testimonianza di grande correttezza. E' un politico moderato e disposto all'ascolto - ha concluso - Lo ha dimostrato durante il suo incarico di presidente del Consiglio comunale. Può rappresentare il sindaco giusto per Monreale, il sindaco di tutti".

Edy Tamajo, deputato regionale e segretario regionale di Democratici e Riformisti per la Sicilia ha aggiunto: "Ai monrealesi non è mai mancata la capacità di discernere, mancavano le alternative. Monreale ha bisogno di persone capaci di offrire la possibilità del cambiamento. Il sindaco di un Comune lo si fa per passione. Alberto erediterà tante cose negative dall'amministrazione precedente e se non ci si mette passione il sindaco non lo si può fare". Su una lunghezza d'inda analoga anche Beppe Picciolo, presidente del gruppo parlamentare dei DRS all'Ars. "C'è voglia di scardinare le dinastie - sono state le sue parole - La gente chiede sviluppo e legalità. Alberto ha dato lustro al Consiglio comunale ed è stato sollecitato a furor di popolo a rappresentare questa splendida città". Al microfono pure gli esponenti della politica locale che hanno intrapreso questo cammino al fianco di Arcidiacono:   "Alberto incarna un ideale di libertà, che vuole che Monreale possa autodeterminarsi - ha detto Francesco Troia, di CambiAmo Monreale - Noi vigileremo affinchè questo progetto politico possa realizzarsi. Questo principio di legalità deve essere alla base dell'agire politico. Vogliamo cambiare ed essere determinanti".

"C'è un nuovo progetto civico di cambiamento - ha aggiunto Marco Intravaia, in rappresentanza di Vivi Monreale - Ci ha spinto la voglia di provare a cambiare le cose. Sono tantissimi i giovani impegnati nel nostro movimento, per desiderio di impegnarsi per apportare un cambio di marcia che Monreale richiede. Molti non sono mai candidati e sono alla loro prima esperienza politica. Abbiamo deciso tutti insieme di sostenere la candidatura di Alberto Arcidiacono perchè ha saputo dimostrare tanta attenzione nei confronti dei cittadini e dei loro problemi. E' giovane, ma ha tanta saggezza e tanta autorevolezza. Da sindaco saprà rappresentare Monreale. Abbiamo liste pulite, senza nomi altisonanti, che hanno come interesse quello di cambiare. Tutti insieme dobbiamo impegnarci per il bene di Monreale. A nessuno sia più consentito di governare Monreale per interessi personali. Pochi punti semplici, ma importanti. La presenza così massiccia di oggi per noi un grande incoraggiamento".

Per Tommaso Lima (Il Megafono) "Il cambiamento è già iniziato a livello regionale e si sta diffondendo anche a livello locale, anche su Monreale". Infine Marika Arcidiacono, rappresentante del Comitato Montinari. "Porto l'handicap in politica - ha detto - Affrontarlo nel miglior modo possibile, con dignità, coraggio e forza. Oggi grande opportunità di realizzare questo obiettivo per non prendere altre porte in faccia. Fare in modo che la disabilità possa diventare la normalità".