Leto e Di Salvo: "La Vas approvata in house? Allora la mancanza di fondi era una motivazione fittizia"

Mario Caputo: "Il commissario ad acta per il Prg riferisca in Consiglio"

 MONREALE, 17 gennaio – "Il fatto che la Valutazione Ambientale Strategica, possa essere prodotta "in house", senza ulteriori aggravi
per le finanze comunali, è l'ulteriore ed ennesima riprova che l'iter di approvazione della variante al piano regolatore generale è stato volutamente tenuto bloccato per anni".

Lo affermano in una nota Salvatore Leto e Vittorio Di Salvo del Pd, dopo aver appreso la notizia, pubblicata stamattina da Monreale News, secondo la quale a redigere la Vas del Piano Regolatore Generale saranno dei tecnici del Comune, che saranno selezionati dal dirigente dell'Ufficio Tecnico, Maurizio Busacca.

"La motivazione addotta in questi anni per giustificare l'immobilismo che ha caratterizzato tutto l'operato di questa amministrazione in merito al PRG – scrivono Leto e Di Salvo - è stata proprio la mancanza della VAS e la difficoltà di poter stanziare i fondi necessari alla sua realizzazione. La comunicazione del commissario ad acta Mario Megna, che intende affidare la realizzazione della VAS ai tecnici comunali, rivela quanto questo ostacolo fosse fittizio e funzionale alla volontà di non portare a compimento l'approvazione e l'adozione della variante. Incoraggia la possibilità di poter presto riprendere un percorso ormai fermo da quasi cinque anni così come incoraggia la notizia che, in queste ore, l'Assessorato regionale Territorio e Ambiente ha provveduto alla modifica della circolare che imponeva un costosissimo sistema di ispezioni geologiche per la presentazione della variante. Abbiamo già segnalato nella scorsa estate come questa circolare impedisse di fatto la prosecuzione dell'iter di approvazione - dicono ancora i due esponenti Pd - obbligando il comune all'esborso di milioni di euro per corredare la documentazione della variante delle ispezioni richieste. Di questo ostacolo la attuale amministrazione non si era neanche accorta, a sottolineare quanta attenzione e quanto interesse avesse nel dotare la città di un nuovo piano regolatore.

La prossima amministrazione  - concludono - sarà quindi nelle condizioni di portare a compimento questo importante obiettivo ed il Partito Democratico sarà in prima linea non solo per facilitare l'iter di approvazione, ma anche per intervenire ed orientare la stesura del rapporto preliminare della VAS, e le successive fasi di verifica, al fine di inquadrare la nuova variante all'interno di una valutazione strategica di salvaguardia e valorizzazione del territorio.

"Mi chiedo quali interessi impediscano la definizione del piano regolatore generale di Monreale - aggiunge dal canto suo Mario Caputo (nella foto a sinistra), consigliere comunale di FI che sulla vicenda ha presentato un'interrogazione consiliare e chiesto al presidente del consiglio comunale di fissare con urgenza una seduta straordinaria perchè il sindaco riferisca sulle condizioni del piano regolatore generale - e per quale motivo la nostra città debba restare priva dello strumento urbanistico e se bisogna continuare a operare con varianti allo strumento urbanistico e con piani di lottizzazione".

Caputo ha anche chiesto che il commissario ad acta Mario Megna nominato dall'assessore regionale al Territorio proprio per lo stato di paralisi del piano regolatore generale venga a riferire in consiglio comunale.

"Ancora una volta l'amministrazione comunale - ha continuato Mario Caputo - viene smentita clamorosamente nelle sue stesse affermazioni. Ricordo benissimo che il sindaco aveva affermato che per l'approvazione della VAS era necessario inserire nel bilancio la somma che ammonta a circa 84.000 euro. Adesso è lo stesso commissario ad affermare che è necessario ricorrere al personale comunale perchè il comune e l'amminstrazione comunale non hanno inserito alcuna somma nel bilancio per il piano regolatore generale. Questa affermazione autorevolissima perchè proviene da un funzionario regionale e non da un consigliere comunale di opposizione, è allo stesso tempo gravissima perchè conferma che questa amministrazione nulla ha fatto per completare lo strumento urbanistico.

Sono trascorsi 5 anni da quando il sindaco ha ritirato il piano regolatore generale dall'assessorato al territorio e dal genio civile e da allora ad oggi la regione ha ritenuto doveroso nominare ben 3 commissari proprio per sostituirsi all'inerzia del comune.
E' evidente, a meno che non vi siano altre ragioni che il sindaco ha il dovere di comunicare formalmente al consiglio comunale - ha concluso Mario Caputo - che vi siano interessi che bloccano il completamento del piano regolatore generale. Poichè sono per natura e cultura garantista e riconosco in chiunque il principio della buona fede, sono convinto che il sindaco in Consiglio comunale dimostrerà che ha fatto di tutto per evitare il blocco del piano regolatore generale".