Città Metropolitane, il preludio di un fallimento annunciato

Natale Sabella: "Altra cosa l'area metropolitana o il Consorzio dei Comuni"

MONREALE, 29 dicembre - "L'esperienza della Città Metropolitana sarebbe foriera di conseguenze sociali, economiche e politiche del tutto negative". Ad affermarlo è Natale Sabella, leader del movimento "Monreale Futura - Città e territorio", autore di un articolo sul suo blog.

Il Ddl Crocetta sulle città metropolitane siciliane, quindi, per Sabella sarebbe "il preludio di un fallimento annunciato". Occorre un modello leggero - scrive ancora Sabella in uno dei suoi passaggi - un'organizzazione snella, ottenibile anche attraverso i "Consorzi organismi amministrativi omogenei " con ruolo e peso diverso, " assi di sviluppo urbani sostenibili", operanti in Sicilia in ambiti " intercomunali " unitamente ad altri enti, o attraverso "Strategie di Piano", su aree territoriali e contesti non sempre definiti, in grado di garantire risposte e soluzioni in modo concertato, democratico e soprattutto certo in base, ovviamente, a quelle che sono di fatto le risorse economiche a disposizione.

Le città siciliane hanno origini, forma, dimensioni, organizzazione e dinamiche tutte proprie, sono diversi persino gli ambiti culturali, sociali e storici, le attività economiche, le realtà "industriali e produttive" che non hanno nulla in comune in quanto differiscono anche da quelle del resto d'Italia, non punti nevralgici e centri di raccordo di vaste zone e aree circostanti, ma piuttosto composte soprattutto da centri urbani piccoli e di media dimensione. Quel che invece serve è promuovere lo sviluppo delle comunità locali anche quelle che fanno parte di un contesto definito di "area metropolitana", che è altra cosa rispetto alla Città Metropolitana, qualcosa di utile e necessario a rafforzare le autonomie locali attraverso il Consorzio fra Comuni.

In sintesi - conclude Sabella - la delimitazione di un'area metropolitana, non deve necessariamente seguire l'istituzione della "Città metropolitana", dovendo piuttosto valorizzare le competenze che hanno gli enti locali, soggetti attivi e non passivi e che in forza della loro autonomia hanno la possibilità di scegliere se creare sinergia con altri Comuni, enti e associazioni attraverso i Consorzi".