16 i voti a favore del documento proposto dall'amministrazione
MONREALE, 29 novembre - Da oggi è vigente il nuovo regolamento comunale sulla Tares. A dire sì al documento presentato dall'amministrazione Di Matteo è stato il Consiglio comunale, che lo ha approvato con 16 voti a favore e 6 contrari (il gruppo consigliare del Pd). Due gli astenuti.
Va ricordato che due settimane fa l'amministrazione aveva ritirato la delibera relativa al regolamento Tares per avere la possibilità di esaminare le istanze provenienti da alcuni consiglieri comunali e dal movimento spontaneo "No Tares", che chiedevano modifiche rispetto alla prima base regolamentare.
Così come avevamo anticipato la settimana scorsa, passa il principio (l'emendamento porta la prima firma del consigliere Romanotto) del "chi più differenzia, meno paga".
In pratica, le utenze domestiche che conferiscono rifiuti in forma differenziata ai centri di raccolta, hanno diritto ad una riduzione del 10%, della quota variabile della tariffa, se conferiscono un quantitativo di rifiuti differenziati di almeno 100 chili all'anno. Occhio quindi alle misurazioni effettuate dagli operatori delle isole ecocentri, dalla quale dipenderà quindi la possibilità di accedere allo sgravio.La percentuale di riduzione aumenta del 2% per ogni 20 kg aggiuntivi di rifiuti differenziati conferiti fino ad un massimo del 30 % su base annua.
Per quel che riguarda le scadenze, il Consiglio ha individuato quattro date, relative alla quattro rate: 31 ottobre (già scaduta), 16 dicembre ( e non 31 per motivi contabili, poichè nella seconda rata dovrà essere pagato l'importo di 30 centesimi a metro quadro che va allo Stato e che proprio per questo motivo non può essere versato entro il 31 dicembre, ma entro il 16), poi 28 febbraio e 30 aprile.
Il Consiglio, sempre in tema di scadenze di pagamento, ha individuato pure quelle relative alle utenze "non domestiche", che saranno: 16 dicembre e 30 aprile. Per le utenze non domestiche, inoltre, con la prima rata non si pagherà più il 75% del'importo versato lo scorso anno, ma soltanto il 5%. E questo determinato dal fatto che versando il 75% si sarebbero potuti determinare pagamenti maggiori rispetto a quelli realmente dovuti, causando, pertanto, lunghi e fastidiosi procedimenti di rimborso.