Biblioteche aperte al pubblico, arriva il contributo regionale, ma non per Monreale

Di Salvo (Pd): "La biblioteca deve essere il punto di riferimento della nostra cultura"

MONREALE, 25 novembre - Ancora una volta Monreale resta fuori dai finanziamenti regionali. Ancora una volta gli amministratori cittadini dimostrano scarso interesse per la cultura". Affermazioni del candidato sindaco del Partito Democratico, Vittorio Di Salvo.

Considerazioni che vengono fuori dalla constatazione che nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del 22 novembre scorso risulta che l'assessorato regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana ha finanziato le biblioteche siciliane con l'obiettivo d'incrementare, aggiornare e tutelare il patrimonio bibliografico delle biblioteche "aperte al pubblico" con l'acquisto di pubblicazioni, attrezzature, nonché di tutto quanto sia necessario per una migliore funzionalità delle biblioteche". E in questo gruppo di biblioteche finanziate non c'è Monreale.

"La biblioteca comunale dovrebbe essere uno dei templi dove custodire e offrire il sapere e la cultura - dice ancora Di Salvo - essere il punto di riferimento culturale dell'intera comunità monrealese. Oggi invece malgrado i notevoli sforzi della bibliotecaria e di tutto il personale comunale è un luogo spesso inanimato, spento. La biblioteca deve aprirsi all'intera comunità, all'intero territorio, il suo ruolo va ben oltre l'archiviare e prestare libri, non può essere solo il luogo dove studiare in pochi banchi per soli 24 striminziti posti a sedere. Occorre creare un luogo che stimoli il rinnovamento culturale, la volontà d'incontrarsi e di fare cose insieme. In questo momento di crisi economica e sociale dovremmo tutti riflettere di più sulle priorità.

L'amministrazione comunale - scrive l'esponente Pd - deve coinvolgere il mondo dell'associazionismo così come quello del volontariato, le scuole, così come le case editrici del territorio per supplire alla mancanza di risorse in modo da riorganizzare la nostra biblioteca affinchè diventi sempre più un luogo di cittadinanza attiva e responsabile. Malgrado qualcuno pensi che con la cultura non si mangia, io penso che i problemi di un paese come di una comunità si risolvono anche con la cultura. La cultura del rispetto della persona, della conoscenza, della famiglia, delle regole, della giustizia, dell'onestà, del servizio per gli altri, dell'accoglienza, dell'istruzione, del lavoro, dello sport, delle arti, della scienza, della democrazia. La politica - conclude Di Salvo - deve impegnarsi per creare i presupposti, le premesse, gli strumenti, le garanzie perché la cultura viva".