I precari di Monreale scrivono al Ministro D'Alia: "Indignati per le sue parole"

"Chiediamo un incontro per gli impegni che da decenni aspettiamo invano"

MONREALE, 7 novembre -Chiedono un incontro per individuare soluzioni al loro problema, ma al tempo stesso si dicono indignati per le sue dichiarazioni alla stampa. I precari di Monreale scrivono al Ministro per la Pubblica Amministrazione, Giampiero D'Alia, nella speranza di trovare un interlocutore.

La lettera nasce dopo le dichiarazioni rese alla stampa del Ministro del governo Letta a proposito della stabilizzazione degli oltre ventimila precari siciliani. Sull'argomento, infatti, nella giornata di ieri D'Alia aveva detto che "Tutto si può fare tranne che pensare a stabilizzazioni di massa che sconquasserebbero definitivamente il sistema degli enti locali". A proposito di una eventuale stabilizzazione, il ministro siciliano aveva aggiunto che "Nessuno ancora è riuscito a spiegarci come si possa in questi termini attuare la stabilizzazione facendo dichiarare il dissesto finanziario dei Comuni. Noi assecondiamo qualunque progetto virtuoso di inserimento di queste professionalità nelle pubbliche amministrazioni, quello che non possiamo assecondare sono le follie e il populismo da quattro soldi".

Parole che non sono andate giù ai precari monrealesi, che, appunto, lo hanno contattato con una missiva. "Da oltre 25 anni prestiamo servizio presso l'amministrazione comunale di Monreale - scrivono i contrattisti - Abbiamo salutato la sua nomina a Ministro della Repubblica con grande piacere, perchè siciliano e politico di lungo corso, a conoscenza della nostra situazione e dei gravissimi problemi che fino ad oggi hanno impedito la nostra stabilizzazione.

Alla nostra età i nostri colleghi cominciano già a guardare con serenità alla pensione. Noi invece guardiamo agli anni a venire con terrore, in quanto non sappiamo cosa faremo. Siamo rimasti molto sorpresi - dicono ancora i precari - e, se permette indignati, di alcune sue affermazioni in merito alla nostra categoria di lavoratori precari. Non abbiamo chiesto la luna, ma soltanto che dopo un quarto di secolo della nostra vita, speso a lavorare per le pubbliche amministrazioni, il governo nazionale di concerto con quello regionale avrebbe adottato quei provvedimenti finalizzati a garantire il futuro di oltre ventimila lavoratori. Nonostante tutto, abbiamo ancora fiducia in lei sottolineando la nostra disponibilità e speriamo anche la sua ad un incontro al fine di ascoltare quelle parole e quegli impegni che da decenni aspettiamo invano".