Salvatore Leto interviene sulla spinosa questione rifiuti
MONREALE, 8 ottobre – Monreale punto di riferimento per il conferimento del differenziato dei Comuni del circondario. Dovrebbe ospitare le isole ecologiche per la raccolta e lo smaltimento sul proprio territorio, abbattendo così i propri costi di conferimento e mettendo a reddito il sevizio di stoccaggio del differenziato dei comuni confinanti.
E' questa la sintesi della proposta di Salvatore Leto, candidato alle primarie del Partito Democratico, sul difficile problema della gestione rifiuti. Una gestione che negli ultimi quindici anni ha visto decuplicare i suoi costi, passando dai 500 mila euro del '98 agli oltre cinque milione di euro dell'anno scorso. Ecco perché, nell'analisi di Leto, "nell'ottica di rilanciare nuove forme di sviluppo ecosostenibile, le isole ecologiche sarebbero il centro di nuove attività imprenditoriali mirate al riciclo, al riutilizzo e, perché no, anche alla produzione di nuove fonti di energia, in un piano di gestione organica in cui il conferimento in discarica, ed i conseguenti costi tendono a zero".
La proposta arriva in un momento di particolare difficoltà per tutti. Nel quale mentre molti non hanno ancora finito di pagare la Tarsu arriva una nuova stangata per le tasche dei cittadini monrealesi, la Tares. "Purtroppo - aggiunge Leto - per la raccolta rifiuti Monreale vanta un tristissimo primato: siamo forse il comune in cui le famiglie pagano l'aliquota più alta in Italia, a fronte di un servizio, va detto, che nell'ultimo anno ci ha spesso fatto gridare all'emergenza igienico sanitaria".
Sulla cause che hanno determinato questi costi, legati a questi disservizi, il candidato Pd non ha dubbi: "Chi ci ha traghettati verso questo disastro aveva dipinto il passaggio all'Ato come la formula per risparmiare milioni di euro e migliorare il servizio. Purtroppo che le cose dovessero andare diversamente lo si è capito subito. Già nel primo anno dal passaggio all'Ato il costo del servizio è raddoppiato. Il perché di un costo e di una tassazione così spropositata, a fronte di un servizio così scadente, lo sappiamo tutti. La gestione clientelare ed irresponsabile che ha accompagnato la nascita e la definizione dell'organico dell'ATO2 ha fatto di questa struttura un buco nero capace di fagocitare tutte le risorse disponibili e che, nel contempo, non riesce neanche a fornire più il servizio. I costi di gestione sono diventati insostenibili, mancano i fondi per riparare i mezzi ed i costi di conferimento in discarica. Ogni emergenza ne genera un'altra e tutte comportano aggravio di costi e carenze di servizio che il cittadino paga. Di queste ore la notizia di un pignoramento di 2 milioni di euro nei confronti dell'ATO2 da parte di una società creditrice.
Il recente passaggio a diversa forma societaria, previsto dalle nuove normative – dice ancora Leto – aveva acceso speranze sulla possibilità di interrompere questi sprechi e razionalizzare una spesa fuori controllo. In realtà il tutto potrebbe limitarsi ad un passaggio di forma societaria. In attesa di sviluppi di una vicenda che ancora rimane oscura, anche per la mancanza di precise direttive dalla Regione Siciliana, rimangono alcune considerazioni da fare. Soluzioni? La raccolta differenziata è il primo passaggio per incidere sul costo del servizio perché riduce la quantità di rifiuti conferiti in discarica.
Che vada avviata immediatamente lo sappiamo tutti e viene da chiedersi come mai non sia ancora stata attivata nelle aree già coperte dalla raccolta porta a porta. Infatti questo servizio è già attivo su parte di Monreale, Pioppo e Villaciambra e quindi passare alla raccolta differenziata non comporterebbe costi aggiuntivi. Sarebbe di certo un utilissimo primo passo in un percorso che dovrebbe portarci ad una raccolta differenziata quanto più estesa e sistematica possibile. Purtroppo la "questione rifiuti" a Monreale - conclude l'esponente Pd - continua ad essere l'emblema di un modo di gestire ed amministrare che ha caratterizzato la politica degli ultimi decenni. Una politica avida e predatrice, incapace di mettere a frutto e valorizzare le potenzialità del territorio e le opportunità offerte dai finanziamenti pubblici per proporre modelli di sviluppo economico moderni, produttivi e funzionali".
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