Il terreno di scontro sono le cosiddette "Primarie di coalizione"
MONREALE, 29 settembre - E' polemica forte in casa Pd sulla posizione che dovrà assumere il partito al termine delle primarie del 13 ottobre prossimo. Se cioè riconoscere il vincitore di queste come candidato sindaco o sottoporlo alle cosiddette "primarie di coalizione".
Una polemica fatta a colpi di comunicati stampa, che, con ogni probabilità, non si esauriranno qui. L'ultima tappa è quella di oggi, nella quale un nutrito gruppo di consiglieri comunali del Pd, sparano ad alzo zero contro il segretario cittadino Fabio Ganci, rispondendo alle dichiarazioni di questo rilasciate ieri ai media. Ricostruiamola, dunque, questa diatriba.
Sull'argomento, nella giornata di ieri, si era scatenato un botta e risposta a seguito dell'intervista rilasciata da Silvio Russo, uno dei maggiorenti del partito, sul quotidiano "Filo Diretto", nella quale comunicava il suo sostegno a Salvatore Leto alle primarie, ma di accordalo poi a Piero Capizzi nella fase successiva. Intervista alla quale il segretario cittadino Fabio Ganci ha replicato con un duro comunicato stampa, diramato a tutti gli organi di informazione.
"Il Direttivo del Partito Democratico - ha scritto Ganci nella sua replica - ha approvato all'unanimità lo strumento delle primarie quale metodo per la scelta del proprio candidato a sindaco. Il vincitore delle primarie sarà il candidato a sindaco del PD e sarà proposto a tutte quelle forze politiche che, riconoscendosi in un progetto di centrosinistra vorranno allearsi al Partito Democratico per le prossime elezioni comunali. Le forze politiche cui si chiede di allearsi sono quelle che possono vantare una discontinuità' con le tragiche amministrazioni comunali precedenti che hanno portato il comune di Monreale al dissesto economico e finanziario e creato le condizioni per l'attuale degrado culturale e sociale. A oggi - dice ancora il segretario - essendo il Partito Democratico, tutto, impegnato nel buon esito delle primarie, non sono state avviate trattative con nessuna forza politica.Per l'effetto, non essendovi in atto alcuna coalizione, non sono logicamente previste né prevedibili alcune primarie di coalizione. Le dichiarazioni rese dal componente del direttivo del PD (Silvio Russo, ndr), quindi, oltre, come detto, ad essere esclusivamente personali, restano affermazioni di pura fantasia.
Tuttavia, leggendo in tali affermazioni un desiderio sopito ma mai abbandonato, si ribadisce, ancora una volta, che chi non rispetterà le decisioni del Partito Democratico di Monreale si porrà automaticamente fuori dallo stesso. Un partito, per definirsi " democratico ", deve far rispettare tutte le decisioni assunte democraticamente dal partito stesse nelle sedi istituzionali. Tali decisioni, pertanto, sono vincolanti per tutti gli iscritti".
A questa lunga nota, come detto, hanno voluto controreplicare quattro consiglieri comunali: il capogruppo consiliare Salvino Mirto, Sandro Russo, Giuseppe Di Verde e Ignazio Davì, che nella loro nota prendono a loro volta le distanze dalle dichiarazioni di Fabio Ganci: "I consiglieri - scrivono - reputano gravi e arbitrarie le affermazioni del segretario cittadino del PD riportate ieri dagli organi di stampa. Chiedono al segretario di leggere nuovamente il comunicato del direttivo del PD del quale egli stesso fa parte, trasmesso ai media qualche mese fa, in cui emerge con chiarezza la volontà di fare primarie di coalizione ed allargare lo schieramento di centrosinistra. Ricordano al segretario - dicono ancora i consiglieri - che il PD non è una caserma o il partito fascista per cui è possibile dissentire e contrastare opinioni diverse. Ciò che non è consentito a nessuno, soprattutto ad un segretario, è il mancato rispetto delle regole e l'arrogarsi poteri e funzioni che non ha. In un partito che si reputa democratico la linea politica viene decisa dal comitato direttivo. I consiglieri - conclude la nota - chiedono inoltre la convocazione di una riunione urgente al fine di fissare i tempi del prossimo congresso".