"I piccoli Comuni verrebbero esclusi dalla politica"
MONREALE, 21 agosto - "Credo che Monreale dal punto di vista amministrativo non verrà toccata dalla riforma dei Comuni voluta dal governo Crocetta, ma sull'argomento il mio giudizio è assolutamente negativo e mi auguro che il provvedimento non vada in porto".
E' una vera e propria stroncatura quella del sindaco di Monreale, Filippo di Matteo dello scenario che potrebbe prospettarsi per gli enti locali, se andasse in porto la riforma del governo regionale, che in questi giorni sta per essere elaborata.
Monreale, per la sua storia, per la sua tradizione, ma soprattutto per le sue dimensioni, manterrebbe il suo status, a differenza di tanti altri comuni più piccoli. Forse, però, potrebbe perdere parte del suo vasto territorio. Questa è più di un'indiscrezione in un momento in cui a Palazzo d'Orleans si cercano di individuare soluzioni che salvino "le capre ed i cavoli" di tante realtà piccole e grandi. Discorso diverso per molti piccoli centri, che diventerebbero "municipi" di Palermo, un po' come avviene a Roma, con una certa autonomia gestionale, ma dipendenti dal capoluogo.
"Non condivido assolutamente questa riforma - dice ancora Di Matteo - i piccoli centri eleggerebbero i rappresentanti al Comune di Palermo, perdendo gran parte del loro peso politico, anzi venendo esclusi dalla politica, ma soprattutto venendo accorpati ad una realtà molto diversa da quella loro , per motivi culturali, territoriali ed anche economici.
Discorso diverso - prosegue il sindaco - per l'accorpamento di alcuni comuni piccoli , vicini ed omogenei per cultura, come per esempio San Giuseppe Jato e San Cipirello. In quel caso una riforma può avere un senso". Per quanto riguarda, invece, la riforma delle province, Monreale potrebbe consorziarsi con alcuni Comuni vicini e diventare capofila. "Ben venga questa soluzione - commenta Di Matteo - ci sarebbe la possibilità di avviare politiche comuni per i revisori dei conti, la polizia municipale, la Protezione civile ed altri temi che sarà più facile condurre in un quadro complessivo del territorio".