Caputo: "La chiusura sarebbe stata un errore gravissimo"
PALERMO, 2 maggio - Il finanziamento da 70 mila euro erogato dalla Regione in favore del Consorzio Sviluppo e Legalità, che gestisce numerosi beni confiscati alla mafia, fa parte di un pacchetto più ampio che comprende altri tre enti analoghi in tutta la Sicilia.
Si tratta di un sussidio inserito nella finanziaria regionale che ammonta a 280 mila euro, destinato ai quattro consorzi su scala regionale, che, così, come quello monrealese, sono impegnati da anni nella gestione del patrimonio immobiliare sottratto a Cosa Nostra. Con questa cifra, pertanto, il governo Crocetta ha deciso di evitare la cessazione delle attività, cosa che sarebbe avvenuta con ogni probabilità se non fosse stato erogato il finanziamento. L'emendamento all'articolo 54 era stato inserito da Salvino Caputo, che era stato tra i fondatori del Consorzio mentre era sindaco di Monreale.
"Il patrimonio sottratto ai boss - dice Caputo - ha assunto un significato importante non solo sotto l'aspetto economico e sociale ma principalmente perché rappresenta il simbolo della lotta contro il crimine mafioso. La perdita delle risorse avrebbe significato l'interruzione delle attività del Consorzio e il'rischio di abbandono dei beni. La chiusura sarebbe stato un errore gravissimo che andava evitato. Molti beni al momento delle assegnazioni si trovano in stato di degrado o di abbandono e la mancanza di risorse da parte degli enti locali rende inutilizzabili i beni e assoggettabili agli interessi illeciti della criminalità. Avere dotato il consorzio delle risorse finanziarie significa evitare l'abbandono dei beni sottratti al potere della mafia. Adesso bisognerà - conclude Caputo - avviare un percorso per accelerare le procedure per l'assegnazione ed evitare che le lungaggini possano rendere inutilizzabili i beni".