"Provvedimenti impopolari, ma presi con coraggio"
MONREALE, 5 marzo – Per una parte del Consiglio comunale che firma la mozione di sfiducia al sindaco Filippo Di Matteo, ne arriva un'altra pronta a garantirgli il sostegno. Si spacca in due quindi l'assemblea municipale, in vista della seduta che dovrà dare il verdetto.
Si dicono stupiti 13 consiglieri comunali di fronte alla presentazione della mozione. In una nota, diffusa stamattina, parlano di "demagogia politica", ribadiscono la fiducia a Di Matteo, condividendone il percorso politico portato avanti in merito alla situazione di strutturale squilibrio finanziario del comune.
Il documento reca le firme di Remo Albano, Giovanni Abruzzo, Alberto Arcidiacono, Totò Grippi, Francesco La Corte, Rosario Li Causi, Antonino Picone, Giuseppe Romanotto, Rino Scalici, Giovanni Sirchia, Giovanni Vaglica, Angelo Venturella e Mimmo Vittorino.
"Noi consiglieri che da vicino seguiamo il lavoro degli assessori e del sindaco – scrivono nel documento di solostegno – testimoniamo l'onestà, il rigore e l'altruismo che profondono quotidianamente, e siamo consapevoli dello sforzo che l'ultima manovra economica ha richiesto. Con impegno, serietà, senso di responsabilità, assumendosi l'onere di provvedimenti impopolari, questa amministrazione ha avuto il coraggio di proporre una soluzione, forse l'unica possibile, per poter almeno pensare alla rinascita della nostra Città.
Le difficoltà economiche del Comune di Monreale hanno radici profonde e gli amministratori di oggi sono costretti ad adottare provvedimenti impopolari per potere salvaguardare e garantire i servizi minimi. L'azione proposta in Consiglio comunale del 22 febbraio rientra tra questi, ma è una programmazione seria, puntuale e di grande respiro, l'unica in grado di risanare lo squilibrio finanziario esistente e di dare prospettive alla città".
Non manca, quindi, la polemica nei confronti dell'altra "parte" del Consiglio, quella che sostiene la mozione di sfiducia: "Se i consiglieri dell'opposizione avevano la volontà di sfiduciare il sindaco avrebbero potuto benissimo bocciare il piano di riequilibrio proposto dall'amministrazione, invece la presenza in aula a garantire il numero legale necessario per poter procedere alla votazione è la prova che quell'atto era indispensabile alla città. Oggi qualche consigliere comunale pensando che il Comune è stato posto in condizioni di poter camminare da solo tenta di sfiduciare il sindaco e raccogliere i frutti di un lavoro ingrato e impopolare che dura da diversi anni.