Situazione politica, Di Matteo incassa il sostegno dell'Udc

"Ribadiamo la fiducia e la stima nei confronti del sindaco"

MONREALE, 21 febbraio – Qualora volesse proseguire sulla strada della presentazione della sfiducia al sindaco Filippo Di Matteo, il Partito Democratico non troverà sponda nell'Udc. Con un lungo comunicato stampa, infatti, i centristi ribadiscono il loro sostegno all'esecutivo cittadino.

Ci hanno pensato un paio di giorni gli esponenti politici dell'Udc, facendo – come vuole la loro tradizione – i passaggi a livello provinciale e regionale, quindi hanno reso pubblica la loro posizione, alla vigilia di un passaggio importante, quello di domani mattina, quando il Consiglio comunale dovrà dire sì (se lo riterrà opportuno, ovviamente) al riequilibrio pluriennale del Bilancio.

Con una lunga nota a firma dell'assessore alle Politiche Sociali Giuseppe La Corte e dei consiglieri comunali Rosario Li Causi, Giovanni Sirchia, Totò Grippi e Giovanni Vaglica, i centristi sottolineano di "sentire il bisogno di ribadire la fiducia e la stima nei riguardi dell'operato del sindaco Di Matteo in occasione di questo difficile momento istituzionale. Sono ormai note a tutti le vicende che hanno portato all'attuale situazione di malcontento generale e di sfiducia verso l'amministrazione comunale e nella persona del suo principale rappresentante. Vi assicuriamo che tali provvedimenti sono stati presi con estremo rammarico ma con grande senso di responsabilità nei confronti di questo Territorio e dei nostri Concittadini". Un provvedimento, supportato per "coerenza", nonostante il rischio di impopolarità che dalla sua approvazione può essere generato.

"Se non avessimo votato in giunta l'aumento della Tarsu - dice ancora la nota - sarebbe stata inevitabile la dichiarazione di dissesto. Ciò avrebbe significato l'azzeramento di tutti i servizi soprattutto nei settori sociali". Gli esponenti dell'Udc si dicono "consapevoli dei gravi disagi arrecati alle famiglie" e "vicini alla popolazione monrealese". Affermano di "lavorare alacremente per far ripartire l'economia di questo paese, le cui finanze erano già precarie a causa della scellerata politica, nota a tutti, delle amministrazioni precedenti". Respingono, inoltre, le accuse di coloro che ritenevano fosse meglio rinunciare e dimettersi. "Invitiamo chi lo pensa a porsi una domanda – conclude il comunicato stampa - "Sarebbe stato più facile andare avanti e cercare di salvare il salvabile rischiando la faccia e la popolarità, oppure abbandonare e lasciare i nostri concittadini alle prese con un dissesto che avrebbe interamente rovinato l'economia di tutte le famiglie?".