Lo Biondo: "Il Comune mandi tutto in Procura e alla Corte dei Conti"
MONREALE, 19 febbraio - Continuo ricorso ai contratti di nolo, viaggi in discarica con solo un terzo della capienza di un automezzo, prestazioni di lavoro straordinario che vanno ben oltre quelle consentite. E tutto questo senza il controllo del Comune.
Sarebbero queste alcune cause dell'eccessivo incremento dei costi del servizio di smaltimento dei rifiuti secondo il consigliere comunale Massimiliano Lo Biondo, che chiede all'amministrazione comunale di esercitare il suo ruolo di controllo inviando gli atti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti.
Va ricordato, infatti, che il comune, all'interno della società d'ambito svolge un ruolo di primaria importanza, in quanto azionista di maggioranza. Un ruolo che secondo l'esponente del Partito Democratico, non avrebbe svolto appieno, assecondando sempre le richieste di copertura dei costi della gestione dell'Ato PA2.
"Prenda finalmente atto - dice Lo Biondo - che in tutti questi anni il costo è sempre aumentato senza tuttavia avere garantito, i cittadini, un servizio efficiente e la raccolta differenziata, né, tanto meno, la cessione del quinto, contributi e gli stipendi ai lavoratori. L'amministrazione faccia luce sul numero e le modalità con cui l'Ato ha fatto ricorso ai contratti di nolo, verifichi la ragione per cui, quando le strade erano colme di rifiuti, nei formulari tecnici veniva riportato che i camion portavano in discarica anche quattro tonnellate di rifiuti quando gli stessi hanno una portata massima di 12-13 mila chili.
Faccia ancora luce sugli straordinari, come è avvenuto, ad esempio, per qualche richiesta di riconoscimento di circa 150 ore di straordinario in circa tre mesi quando il contratto di FederAmbiente stabilisce 130 ore di straordinario all'anno. E' venuto il momento che l'amministrazione faccia chiarezza e non rimanendo in silenzio come in passato. E' un suo dovere e un diritto dei cittadini, gli stessi che oggi si sono visti arrivare l'aumento vertiginoso della Tarsu".