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Beni confiscati, il sindaco dispone un'indagine sull'utilizzo

| Enzo Ganci | Politica

Lo zoom su quattro associazioni beneficiarie

MONREALE, 18 febbraio - Il sindaco Filippo Di Matteo, ha disposto che venga effettuata in tempi brevissimi una ricognizione dei beni confiscati alla mafia, assegnati dallo Stato al Comune, che in questi ultimi anni sono stati affidati dall'Ufficio speciale per i Beni confiscati ad Associazioni e cooperative, tramite bandi pubblici.

Il primo cittadino nella nota chiede se questi beni sono effettivamente utilizzati per le finalità per le quali sono stati assegnati. La missiva è stata anche trasmessa alle autorità istituzionali competenti. Si tratta delle associazioni: Cinofilandia onlus, Aurora onlus e delle cooperative sociali Koinè ed Il Faro, che avevano sottoscritto l'atto di concessione con il Comune di Monreale il 24 febbraio 2011 a seguito di un bando pubblico.

Inoltre, il sindaco ha chiesto al Comando dei Vigili Urbani e all'Ufficio Tributi di effettuare una verifica sulle condizioni strutturali dei beni confiscati assegnati al Comune. Sono quasi un centinaio i beni sottratti alla mafia ed assegnati al Comune di Monreale, il secondo in provincia, dopo il capoluogo, per numero di proprietà confiscate e adesso annoverate nel proprio patrimonio. "Il nostro obiettivo - ha detto Di Matteo - è stato quello di mettere a disposizione di enti ed associazioni i principali beni che possono essere immediatamente utilizzabili per finalità, sociali, istituzionali ed occupazionali, per trasformare i patrimoni sottratti ai boss in occasione di sviluppo economico e di nascita di nuove forme occupazionali. Mi auguro che questi fini siano stati perseguiti".

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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