Il Gruppo adesso rischia il disfacimento, perchè restano solo 4 componenti
PALERMO, 23 gennaio - "Sono profondamente deluso per una decisione impensabile, che mi rammarica e che non mi aspettavo". Lo afferma il deputato regionale Salvo Lo Giudice a proposito della fuoriuscita di Nello Dipasquale, dal gruppo parlamentare, "Territorio".
Del gruppo, composto adesso da quattro parlamentari, l'ex sindaco di Ragusa era portavoce. La sua uscita, però, rischia di farlo disgregare, perchè per costituire un gruppo parlamentare è necessaria l'adesione di almeno cinque deputati, a meno che il gruppo stesso non sia espressione di un partito a livello regionale o nazionale. Cosa che il Movimento Territorio non è.
"Adesso, già nelle prossime ore - fa sapere ancora Lo Giudice - valuteremo la situazione, se approdare al Gruppo Misto e cosa sarà più opportuno dal punto di vista politico, sempre nel rispetto degli elettori. Il Gruppo di Movimento per il Territorio era costituito da persone che avevano come obiettivo quello del bene comune, della riduzione dei costi della politica. Ci siamo collocati nell'area di maggioranza, ma critica e moderatrice".
Il Gruppo, nonostante debba necessariamente cambiare denominazione in considerazione del fatto che il nome del Movimento rimane ad oggi legato all'unico iscritto, nonchè fondatore, ha chiesto una deroga allo scioglimento, ed al tempo stesso sta portando avanti delle trattative per aggregare qualche altro deputato. Frattanto sui frequenti cambi di casacca, particolarmente numerosi in questi giorni, torna a ribadire la propria posizione Salvino Caputo, parlamentare regionale di Fratelli d'Italia.
"A circa tre mesi dalle elezioni - afferma Caputo - si continua ad assistere ad un fenomeno migratorio di parlamentari, quasi una ventina, che, eletti in un gruppo politico, passano disinvoltamente in altro gruppo non tenendo in alcun conto la volonta' di chi li ha votati". Secondo Caputo, "questo sistematico 'cambio di casacca' che ci riporta alla Prima Repubblica e ci fa temere la riapertura del famigerato 'mercato delle vacche', certamente non fa bene alla politica con la P maiuscola e aumenta la sfiducia della gente nella classe politica. Bisogna -conclude- porre urgente rimedio a quest'anomalia varando una legge che impedisca la trasmigrazione da un partito all'altro".