Dura replica del primo cittadino: "Messaggio strumentale e pretestuoso"
MONREALE, 11 dicembre - L'invito a non usare l'autoblù non l'ha proprio digerito. Stamattina, quando il sindaco Filippo Di Matteo ha letto su Monreale News l'uscita dei consiglieri del Pdl, Mario Caputo, Giorgio Rincione e Pippo Lo Coco è andato su tutte le furie.
In una nota pubblicata ieri dal nostro quotidiano, i tre esponenti del Popolo delle Libertà, in rotta ormai da tanto tempo con l'amministrazione comunale, invitavano tra l'altro il primo cittadino a non servirsi dell'Alfa 159, in considerazione del difficile periodo di congiuntura economica che la città sta atraversando.
Di Matteo non ci ha pensato poi tanto ed ha buttato giù una dura nota di replica, più simile ad un placcaggio da Sei Nazioni, che ad un botta e riposta politico, peraltro ribadita stamattina nel corso della seduta consiliare.
"Dichiarazioni del tutto strumentali, con un messaggio, fuori luogo, contro la politica - sono state le prime parole del sindaco - . Voglio ricordare, infatti, al consigliere Rincione che ai tagli poteva anche pensarci prima e precisamente nel periodo in cui rivestiva la carica di vicesindaco nella giunta Caputo, in quanto per tutto il mandato ha utilizzato, una autovettura ed un autista riservato esclusivamente per le sue attività. Stessa cosa poteva suggerire il consigliere Caputo al fratello Salvino - ha scritto ancora il primo cittadino - che per dieci anni ha sempre utilizzato l'autovettura del Comune". Di Matteo ha precisato, inoltre, che "non si può parlare di auto di rappresentanza perché ne è rimasta solo una con un unico autista che spesso viene ceduta anche agli uffici. Quindi il fine del provvedimento - il risparmio - è stato perseguito da noi amministratori ancora prima del suggerimento . L'auto di rappresentanza viene utilizzata dal sindaco, o su disposizione dello stesso, esclusivamente per fini istituzionali. Cosi' come ha fatto ed usufruito anche il consigliere Lo Coco, che ne ha fatto piu' volte richiesta al sottoscritto, che lo ha regolarmente autorizzato.
L'obiettivo del comunicato era un altro: lanciare il messaggio populista della 'casta' che si sottrae ai controlli. Solo che, questa volta, ha sbagliato bersaglio. Tengo a precisare - ha concluso Di Matteo - che mai ho approfittato delle auto di servizio per fare accompagnare parenti .Tengo a precisare, infine, che per quanto riguarda la riduzione delle indennità, i consiglieri sono liberi di ridursi le proprie indennità ed invito a farlo al piu' presto, con atti concreti".