Questione precari, Di Matteo: "No a figli e figliastri"

Ed aggiunge: "41 devono essere stabilizzati. E gli altri? La risposta me la dia lo Stato"

MONREALE, 9 novembre – “Figli e figliastri?” “Stabilizzarne qualcuno e qualcun altro no?”. L’interrogativo se lo è posto il sindaco Filippo Di Matteo nel corso della seduta del Consiglio comunale, allargata ai Comuni di San Cipirello, San Giuseppe Jato e Roccamena, che si è svolta ieri sera in aula consiliare. La Corte d’Appello di Palermo, come è noto, ha disposto che per 41 ex articolisti il Comune debba provvedere ad inquadrarli a tempo indeterminato come part-time in categoria B.

Non si conoscono ancora, poiché non sono state ancora pubblicate, la motivazione secondo le quali il tribunale ha dato ragione ai ricorrenti, ma è certo che la disposizione parli in loro favore. A questo punto, come ha osservato il primo cittadino, il problema si porrebbe per gli altri.

“Dovremo ottemperare alla sentenza – ha detto Di Matteo – ma cosa dovremo fare con gli altri 86? Ci sono figli e filiastri? La risposta me la deve dare lo Stato, perché assumerne alcuni ed altri no sarebbe un provvedimento iniquo. Lo Stato non può abbandonare il sindaco di fronte ad un problema di questo tipo. Andiamo tutti alla Regione per protestare. Invito, anzi, gli altri sindaci a portare le fasce in Prefettura”.

Nel corso della seduta c’è stato pure un polemico botta e risposta tra il rappresentante dei precari Fortunata Farinella ed il sindaco stesso. “Il sindaco dimostri fino in fondo di essere vicino ai precari – ha detto la Farinella – dando l’integrazione a 24, come era stata promessa”. “Se i precari ne hanno 18 – ha replicato Di Matteo – lo si deve a questa amministrazione che ha reperito 431 mila euro, quando non c’erano i soldi”.