Inaugurata la campagna elettorale del medico che si candida con Musumeci
MONREALE, 1 ottobre – Per un anno e mezzo è stato assessore provinciale al Territorio per conto di Grande Sud. Adesso ha deciso di percorrere un'altra strada, aggregandosi alla coalizione di Nello Musumeci e dicendo addio a Gianfranco Miccichè.
Anche questo ha spiegato ieri sera Salvo Lo Giudice, candidato alle prossime regionali, nell'apertura della sua campagna elettorale, avvenuta in un'affollata Villa Savoia. "Ringrazio chi mi ha dato la possibilità di ricoprire una carica importante, ma in quella lista c'erano presenze ingombranti – dice Lo Giudice – Miccichè ha fatto scelte pesanti che non ho condiviso e siccome sono un uomo libero ho deciso di andare da un'altra parte".
Salvo Lo Giudice, quindi, riberese d'origine, ma monrealese d'adozione, medico urologo, va ad impinguare la schiera di candidati che la nostra cittadina esprime, per la quale nei giorni scorsi era arrivato l'appello di Salvino Caputo, che invitava a votare "monrealese". "Non sono d'accordo – replica Lo Giudice – Se il prodotto è questo meglio votare i non locali. Credo, piuttosto che vadano scelte persone oneste, libere e soprattutto non politici di professione, perché ritengo, invece, che questa debba essere una missione".
Il candidato della lista "Musumeci" ha parlato pure dei punti cardine del suo programma, non prima di aver rivolto un elogio alla candidata di Idv, Daniela Miceli, che aveva esternato l'intenzione di rinunciare all'80% del suo stipendio, se eletta all'Ars, annunciando di voler fare un'azione simile, se dovesse approdare a Sala d'Ercole.
Azzeramento delle consulenze (la Regione dispone di ottime professionalità, che certamente possono dare un grande contributo), parlando della pubblica amministrazione. Sulla questione precari Lo Giudice chiede una deroga al patto di stabilità per ottenere la stabilizzazione.
"La politica esca dagli ospedali – dice poi, affrontando il tema della Sanità (un tema che mi sta molto a cuore) – in questi anni le scelte manageriali sono state dettate solo dall'appartenenza politica, senza badare alla meritocrazia". Uno sguardo pure alla valorizzazione dei Beni Culturali "aprendo al contributo dei privati", ed al turismo "razionalizzazione degli enti".
Ma è sulla questione morale che Lo Giudice torna ad accalorarsi: "Occorre rendicontare sui fondi dei deputati, dei gruppi parlamentari e del presidente – dice con decisione – Questo sistema ha prodotto politici che hanno pensato soltanto ai loro interessi personali e sono venuti meno ai loro doveri. Dovranno andare a casa".
Prima di Lo Giudice avevano fatto il loro intervento i consiglieri comunali Pasquale Villanova e Mimmo Vittorino, l'assessore del Comune di Villabate Rosario Cottone ed il presidente del Consiglio comunale, Alberto Arcidiacono.
Da stamattina Salvo Lo Giudice riprenderà la sua campagna elettorale, girando per il territorio, ricordandosi del motto che lo accompagna: "Stringi le scarpe e comincia a correre".