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Finanziaria regionale: forte le preoccupazione dei sindaci

| Enzo Ganci | Politica

Sale il malcontento delle municipalità di fronte al documento economico della Regione

PALERMO, 4 novembre – Troppo poco convincente il presidente della Regione, Raffaele Lombardo o eccessivamente preoccupati i sindaci? Probabilmente lo si saprà dopo l’approvazione della legge finanziaria regionale. Perché, se da una parte c’è un governo regionale che parla, non di tagli, ma di «eliminazione delle spese superflue», dall’altro c’è l’allarme dei sindaci, preoccupati di non poter fare più fronte alle esigenze delle comunità che rappresentano.

La finanziaria regionale è stata presentata dal governatore come “un documento di rigore” e che – proprio per questo – spaventa chi sta “al fronte”, come i sindaci appunto, che con i tagli che la finanziaria annuncia, soprattutto per gli Enti locali, hanno poco da stare allegri.

Ieri Lombardo ha cercato di fare chiarezza: «Noi non vogliamo tagliare ai Comuni nemmeno un euro – ha detto in una intervista rilasciata al Tgweb – vogliamo soltanto chiedere loro di riconvertire la spesa a fini di sviluppo, orientando sugli investimenti le risorse a disposizione e facendo pagare i tributi a tutti, cominciando dai rifiuti per i quali si accumula un deficit di seicento milioni all'anno. Così facendo, alla fine, i Comuni non avranno da soffrire neppure per un euro, però cerchiamo tutti di fare la nostra parte e di tagliare qualche spesa superflua. Si e' determinata strumentalmente una polemica con gli amministratori degli enti locali e con i sindaci – ha aggiunto il presidente della Regione – che esiste un po' da tutte le parti – ma, al di là del fatto che bisogna spingere chiunque al rigore e al taglio degli sprechi, va sottolineato che stiamo trasferendo ai Comuni 220 milioni per i cantieri di lavoro. Ne abbiamo tagliato 415 ma ne stiamo restituendo 200 per investimenti».

Parole che difficilmente faranno ricredere molti dei sindaci, che da tutte le province dell’Isola hanno manifestato le loro preoccupazioni ed il loro dissenso.

Il sindaco di Monreale, Filippo di Matteo, organico al PDL lealista, dalle pagine di Monreale News lo scorso 17 ottobre, aveva lanciato l’allarme: Questo documento – aveva detto il sindaco – aggraverà ulteriormente la situazione, che già versava in precarie condizioni per la diminuzione delle risorse dello Stato. Oggi a questo si aggiunge la Finanziaria regionale con i tagli per i Comuni. Così certamente non potremo garantire né gli stipendi,né i servizi essenziali, che pure siamo obbligati a sostenere. Uniamoci nella protesta – afferma – diciamo noi ai tagli creando un coordinamento per affrontare in forma civile e democratica le proposte di legge della Regione».

Per restare nel comprensorio di Monreale, rileviamo pure la preoccupazione del sindaco di Altofonte, Vincenzo Di Girolamo (PD). «Il mio bilancio perderebbe 500 mila euro – aveva dichiarato a Repubblica Palermo – Senza questi soldi non potrei coprire più la spesa per l’illuminazione pubblica, la manutenzione degli edifici comunali, ma anche l’assistenza domiciliare per gli anziani o i disabili».

Più duro il sindaco di San Giuseppe Jato, Giuseppe Siviglia (FDS), con il quale chiudiamo questa breve carrellata: «I tagli dei trasferimenti che il Governo regionale intende effettuare attraverso la finanziaria agli Enti Locali sono un vero disastro. Per di più, le affermazioni del presidente Raffaele Lombardo che invita a recuperare i minori trasferimenti attraverso le fiscalità locali e, quindi, recupero evasione ma soprattutto aumento della pressione fiscale è un suggerimento non idoneo in un periodo di crisi profonda. È per questo  che i sindaci parteciperanno alla grande manifestazione di protesta che si sta organizzando».

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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