Doppio incarico, le sette domande del Pd a Caputo

Si arricchisce di una pagina inedita la polemica tra i democratici ed il vicesindaco

MONREALE, 1 novembre 2010 – Sette quesiti secchi e diretti, per i quali arrivano altrettante risposte senza peli sulla lingua. Non sono le ormai famose “dieci domande” di Repubblica al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ma l’idea è quella. Nei continui botta e risposta tra il Partito Democratico e l’onorevole Salvino Caputo, si aggiunge un capitolo inedito, che non ha precedenti nel dibattito e nella comunicazione politica della nostra cittadina.

Nel corso del congresso del Pd, celebrato ieri mattina al Collegio di Maria, che serviva a designare i componenti dell'assemblea provinciale del partito (per la cronaca sono stati indicati gli iscritti: Walter Miceli, Roberto Gambino, Sandro Russo, Pierangela Russo e Giuseppa Brusca), è stata organizzata una raccolta di firme (nella foto) sulla questione della incompatibilità di Salvino Caputo (parlamentare regionale del Pdl, vicesindaco e presidente dell’Ato rifiuti Palermo 2).

Nella giornata di ieri, tra l’altro, ad aggiungere pepe sulla vicenda, era intervenuto il deputato nazionale, Tonino Russo, che in una nota aveva affermato: «Recentemente è stato dichiarato illegittimo il cumulo di cariche di  deputato e amministratore nei comuni superiori a 20 mila abitanti. Spiace notare che ci sia chi non si rassegni neanche dinanzi alla Corte Costituzionale. Chi si occupa di legalità, dovrebbe sapere che,  in primo luogo, significa rispetto delle regole».

L’iniziativa Pd si è conclusa con un documento con il quale il partito ha inteso porre pubblicamente sette domande al vicesindaco, che non si è fatto pregare ed ha risposto a ciascuna di esse.
Ecco il botta e risposta:

1.      Il rispetto della legge è una questione che compete soltanto alla magistratura?
«No, a tutti i cittadini. Ma se si invoca il rispetto della legge, questo deve valere per tutti».

 2.      I cittadini, soprattutto se investiti di importanti cariche pubbliche, sono esonerati dall'osservanza delle norme?
«Tutti i cittadini, compresi coloro che sono investiti di pubbliche funzioni devono rispettare la legge. E in particolare chi la invoca deve essere coerente, con i principi che si richiamano».

3.      Perché l'Ato rifiuti sta fallendo?
«L'Ato rifiuti Alto Belice Ambiente non sta fallendo. La società vanta crediti ed ha passività. Come tutti gli Ato siciliani».

4.      Le politiche di assunzioni clientelari dell'Ato, che tanta fortuna elettorale hanno fruttato al vicesindaco, hanno una qualche attinenza con lo stato di dissesto finanziario di questo Ente?
«Ho smesso di ricoprire la carica di presidente dell 'Ato nel mese di aprile 2006. Da quel mese in poi la società è stata amministrata dalla Professoressa Lea Giangrande e da un diverso consiglio di Amministrazione. Il nuovo presidente è stato eletto su indicazione del Dottor Salvatore Gullo, sindaco di Monreale e marito di Lea Giangrande. In quegli anni sono state assunte 15 persone tra amministrativi ed operai e meccanici, con un costo di 500 mila euro l'anno. Mi risulta che il Pd che era in giunta in quegli anni non ha mai sollevato critiche ed obiezioni. Quando sono stato eletto all’unanimità, da parte dei sindaci, presidente della società (16 dicembre 2009) ho trovato una istanza di fallimento nei confronti della società, per la precedente gestione (3 anni e 6 mesi). Grazie ad una transazione con Amia abbiamo salvato la società dal fallimento e 260 lavoratori dal licenziamento». 

5.      Si possono ricoprire contestualmente e proficuamente più cariche, senza essere dotati del dono dell'ubiquità?
«Certamente. Con grande sacrificio ed impegno personale, ma con tanta passione, in considerazione del fatto che non percepisco nessuna indennità, sia per il ruolo di vice sindaco, che per quello di presidente Ato . Entrambi a titolo gratuito. Preciso che non sono presidente del Gal Monreale».

6.      Siamo proprio certi che l'ufficio del vicesindaco, istituito al di fuori di ogni previsione statutaria e dotato di cospicue risorse umane e strumentali, non comporti alcun costo per le casse comunali?
«Il vice sindaco non ha un suo ufficio ed è collaborato da personale comunale con i costi normali per i dipendenti comunali». 

7.    Oltre dieci anni di governo cittadino hanno comportato più benefici all'attuale vicesindaco o al Comune di Monreale?
«Ho dedicato tutta la mia vita politica e personale alla mia città con grande impegno e passione e sono stato ricambiato ricevendo fiducia ed affetto certamente in misura maggiore rispetto a quanto ho fatto per la mia città. Sono stato eletto sindaco ben due volte e per ben tre volte parlamentare e la città ha dato fiducia ai candidati a sindaco e consigliere provinciale da me sostenuti. Questo è segno di affetto e fiducia, ma è chiaro che questi sentimenti può provarli chi si sottopone costantemente al giudizio elettorale, non da chi è indicato dai partiti e quasi sempre contro la volontà degli elettori».