Caputo: "Io eletto grazie al consenso personale"; Russo: "Si impegni a cambiare l'attuale legge"
MONREALE, 31 ottobre – Prosegue anche a distanza di un giorno la polemica tra il Partito democratico e il vicesindaco Salvino Caputo. Il primo botta e riposta, relativo alla questione del “doppio incarico” era arrivato ieri, dopo che i democratici avevano fatto affiggere lungo le strade cittadine un manifesto che puntava il dito contro il “cumulo” di incarichi di Salvino Caputo, parlamentare regionale del Pdl, vicesindaco di Monreale e presidente dell’Ato Palermo 2.
Caputo, nella sua nota di replica, oltre spiegare le motivazioni che lo spingono a ricoprire i vari ruoli, aveva chiuso con una nota polemica: «A differenza di coloro che non sono eletti ma nominati dal partito di appartenenza – aveva concluso il parlamentare regionale - chi come me è sostenuto da un forte consenso popolare, mantiene inalterato il sentimento di servizio verso la collettività».
Parole pungenti, il cui destinatario non ha un nome e cognome scritto, ma che è del tutto evidente che siano indirizzate a Tonino Russo, deputato nazionale del Pd, eletto non per aver raccolto delle preferenze personali (dal momento che la legge elettorale del Parlamento nazionale non le prevede), ma perché inserito dal suo partito in una posizione “utile” all’elezione.
«All’onorevole Caputo – scrive Russo in una nota di replica – consiglio vivamente di impegnarsi per cambiare l'attuale "porcata", voluta da Berlusconi per l'elezione alla Camera dei Deputati. Si troverebbe sulle mie stesse posizioni di ostilità a questa legge che complica il contatto diretto tra eletti ed elettori, tende a deresponsabilizzare ed induce all'astensione. In Parlamento si avrebbero così meno veline, meno escort, meno inquisiti e meno porcherie, lodi e leggi ad personam».