Dal Pd parte l'offensiva contro il "cumulo" degli incarichi

Un manifesto punta il dito contro Caputo. Lui replica: "Questioni che attengono alla magistratura e non alla politica"

MONREALE, 30 ottobre – Comincia all’insegna della polemica il congresso cittadino del Pd, che si celebra domattina nei locali del Collegio di Maria. Argomento in discussione, stavolta, il “cumulo” delle cariche, argomento contro il quale i democratici, da qualche tempo, hanno avviato un vera e propria offensiva politica e legale. La polemica di questi giorni è destinata sostanzialmente al vicesindaco Salvino Caputo “reo”, secondo il Pd, di accumulare su se stesso un insieme di incarichi. La sortita del Pd si è espressa con un manifesto (raffigurato a lato), appeso da ieri mattina lungo le strade monrealesi, ma che impazzava su Facebook già da qualche giorno. L’azione dei democratici, che sul piano giudiziario (come ha ricordato il deputato nazionale Tonino Russo) è stata affidata ai legali Antonio Catalioto, Fabio Ganci e Walter Miceli per depositare il ricorso per l’immediata decadenza di chi riveste più di una carica, a Monreale è diretta, oltre che a Caputo, anche a Nino Dina, assessore comunale alla Solidarietà sociale e deputato regionale del Pid.

«Il Partito Democratico ha proposto un ricorso innanzi al Tribunale di Palermo – si legge in un comunicato stampa del segretario cittadino Walter Miceli - per far dichiarare illegittimo il doppio incarico di Salvino Caputo e di Nino Dina, così come previsto dalla legge e da una recente sentenza della Corte Costituzionale. È sufficiente osservare il degrado delle strade della nostra città per capire che tale collezione di cariche (Caputo, per esempio, è contemporaneamente vicesindaco, deputato regionale, presidente dell’Ato, presidente del Gal, presidente della commissione attività produttive…) serve soltanto ad accrescere il potere clientelare di tali politici senza alcun vantaggio per i monrealesi. Anche con tale azione giudiziaria intendiamo contrastare con forza un modo di intendere la politica come occupazione di potere ad ogni costo, calpestando le leggi, il buon senso e le reali esigenze dei cittadini». Proprio su questo argomento i democratici organizzeranno per domani una raccolta di firme, che sarà effettuata dalle 10 alle ore 13, presso i locali del Collegio di Maria in piazzetta Vaglica.

A stretto giro di posta arriva la replica di Caputo: «Non sono presidente del Gal Monreale s.r.l., carica ricoperta da anni dal signor Marcello Messeri – scrive in una nota - svolgo il ruolo di vice-sindaco di Monreale a titolo esclusivamente gratuito per dare un contributo di impegno e di esperienza alla mia città, alla quale sono profondamente legato e che mi ha consentito di raggiungere importanti traguardi politici e professionali. Ho accettato di ricoprire la carica di presidente dell’Ato rifiuti, anch’essa a titolo esclusivamente gratuito, su voto unanime dei 17 sindaci per contribuire ad evitare il fallimento della società che a dicembre scorso aveva subito un’istanza di fallimento da parte dell’Amia. Pur ricoprendo importanti e gravosi incarichi politici e parlamentari, ritengo mio dovere dedicarmi a tutto quello che può essere utile a far crescere la città di Monreale. Mi dispiace che una parte politica importante come il PD, invece di dedicarsi con maggiore impegno al ruolo di opposizione, impieghi tempo, risorse e denaro per sollevare questioni di incompatibilità che attengono semmai alla magistratura e non certamente alla politica».

Quindi una stilettata polemica: «A differenza di coloro che non sono eletti ma nominati dal partito di appartenenza – conclude – chi come me è sostenuto da un forte consenso popolare, mantiene inalterato il sentimento di servizio verso la collettività».