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Beni confiscati, Caputo: "Un errore metterli in vendita"

| Enzo Ganci | Politica

"Meglio evitare le lungaggini per l'utilizzazione" 

PALERMO, 6 maggio - «In un momento in cui si registra una gravissima crisi economica e una difficoltà finanziaria non credo che la scelta di vendere i beni confiscati alla mafia sia una scelta indicata».

A dichiararlo è Salvino Caputo, parlamentare regionale del pdl e componene la commissione Antimafia dell'Ars che da Sindaco di Monreale ha istituito il Consorzio Sviluppo e legalità. «In questo momento - afferma Caputo - non vi è una facile disponibilità nè possibilità all'acquisto di immensi patrimoni che invece potrebbero essere ancora oggetto di interesse della criminalità mafiosa che può contare sulla sua capacità di condizionamento del territorio e su una illecita ricchezza. Ritengo che l'unica modifica sia quella di velocizzare le procedura per l'utilizzazione dei beni confiscati ed evitare che le lungaggini possano rendere inutilizzabili questi beni.

La maggior parte dei beni si trova proprio qui in Sicilia – dice ancora il parlamentare regionale – e qui la mafia ha un forte radicamento ed esiste putroppo ancora un atteggiamento omertoso. Non condivido l'ipotesi del ministro Cancelieri perchè temo che mettere in vendita i beni in questo momento di crisi - ha concluso Caputo - significa attirare l'attenzione della criminalità organizzata che gode di ricchezza illecita e di una fitta rete di compiacenti e prestanomi».

· Enzo Ganci · Editoriali

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