Incendiata la casa di villeggiatura del padre
MONREALE, 28 marzo – "Esprimo la mia più sincera solidarietà a Giuseppe Davì, condannando il vile gesto di cui è stato vittima". Così il sindaco di Monreale, Filippo Di Matteo si esprime a proposito dell'atto intimidatorio rivolto al collega di Borgetto.
Di oggi è, infatti, la notizia dell’incendio della casa di villeggiatura del padre del sindaco di Borgetto. Un gesto che, dopo le perizie di carabinieri e vigili del fuoco, appare come doloso. Davì, tra l’altro, anche in passato era stato vittima di atti intimidatori. A lui, infatti, l’anno scorso era stata incendiata la macchina. “Ancora una volta – prosegue Di Matteo – noi sindaci siamo esposti in prima linea, costretti a subire atti di questo tipo. Chiediamo aiuto allo Stato, perché ci tuteli in maniera efficace”.
Anche l’ex vicesindaco, Salvino Caputo ha espresso la sua solidarietà a Davì. “Sono gesti che preoccupano – afferma – e non devono essere sottovalutati. Già lo scorso anno il sindaco era stato bersaglio di altri gesti intimidatori. E’ chiaro che non bisogna mai abbassare la guardia – ha concluso Caputo – e che siamo in territorio in cui si è sempre registrato il forte condizionamento della criminalità organizzata”.
A solidarizzare con Davì pure il sindaco di San Giuseppe Jato, Giuseppe Siviglia. "In relazione all'ennesimo atto intimidatorio al sindaco di Borgetto non si può che provare sgomento ma anche vergogna - afferma Siviglia - Non è possibile che l'amministratore di un comune come Borgetto, amato da tutta la cittadinanza, possa essere oggetto di vili atti che provocano soltanto l'oscuramento dell'immagine di una terra già abbastanza martoriata. Esprimo tutta la mia solidarietà all'amico sindaco Giuseppe Davì, un amministratore onesto".