Il consigliere Pd: "Voleva intimidirmi?" La replica: "Violate le regole minime del galateo istituzionale
MONREALE, 29 novembre – Momenti di tensione ieri sera in Consiglio comunale nel corso della seduta che ha registrato l’approvazione del bilancio consolidato dell’esercizio 2023, quando si sono alzati i toni della discussione tra il presidente Marco Intravaia e il rappresentante del Partito Democratico, Sandro Russo.
Secondo quanto afferma in una nota il capogruppo consiliare dei Dem, Davide Mirto, Intravaia avrebbe interrotto lo streaming della seduta e tolto l'audio al microfono dello scranno di Russo per impedirgli di parlare, facendo addirittura intervenire le forze dell'ordine, rappresentate in aula dalla Polizia Municipale. “Avevo chiesto di parlare in precedenza al vicepresidente Giuliano e mi era stato accordato che avrei parlato successivamente – dice Russo a Monreale News – Ho alzato la voce perché anche il presidente l’ha alzata, ma non ho minacciato nessuno e sono rimasto seduto al mio posto, senza offendere nessuno, né mancare di rispetto a qualcuno. Forse il presidente voleva intimorirmi? Al di là di questo, resta grave il fatto politico, anche di fronte ai cittadini, che, cioè, su un atto importante, il più importante per un’amministrazione comunale, come il bilancio consolidato, non ci sia stato nessuno che lo abbia presentato, anche su richiesta fatta dai consiglieri di opposizione. L’atto (poi approvato con 16 sì e 2 astenuti, ndr) è stato presentato, dal punto di vista tecnico, dal dirigente del settore Finanze, Pietro Bevilacqua, ma nessuno si è espresso sotto l’aspetto politico. Non credo sia il modo più bello di agire”.
“La diretta streaming non è stata interrotta per mia volontà – replica Intravaia – ma è saltata per un problema tecnico del sistema. L’accaduto è stato verbalizzato dal segretario comunale e si evince chiaramente dagli atti. Non posso certamente accettare l’accusa di avere censurato il consigliere Russo. Il regolamento comunale parla chiaro: la parola va chiesta al presidente del Consiglio, che poi la concede.
Il consigliere Russo invece ha deciso di cominciare a parlare addosso all’assessore, che aveva la parola in quel momento, ignorando i miei reiterati inviti ad attendere la fine dell’intervento dell’amministrazione, per poi prendere la parola.
Sono le regole minime del galateo istituzionale che è assurdo fare passare per mia volontà di censura nei confronti dell’opposizione, verso il cui ruolo in Consiglio nutro il massimo rispetto. Devo anche aggiungere – conclude Intravaia – che il consigliere Russo continuava a parlare alzando il tono della voce - praticamente urlando - e ho dovuto ricordargli che se avesse continuato avrei dovuto allontanarlo dall’Aula. Le Forze dell’Ordine presenti si sono avvicinate solo per riportare la calma”.
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