Arcidiacono: "Dimissioni? Solo se viziate neutralità ed efficienza"

La replica a chi gli aveva chiesto di dimettersi

MONREALE, 12 gennaio – Per aver aderito alla posizione dei suoi "colleghi"del gruppo consiliare del Pdl, che si erano chiamati fuori dalla maggioranza, era stato invitato a dimettersi da presidente del Consiglio comunale. Oggi Alberto Arcidiacono fornisce il suo punto di vista.

Una replica in punta di diritto incentrata sulla figura e sui compiti del presidente dell’assemblea comunale. «Il sistema delle autonomie locali indicato dal legislatore - scrive Arcidiacono - si raffigura come un sistema di poteri divisi in cui sindaco e giunta ricoprono il ruolo di organo di governo, con competenza generale residuale, mentre il Consiglio comunale quello di organo di indirizzo e di controllo, con competenze specifiche. La figura del presidente del Consiglio comunale nasce proprio per evitare che il primo cittadino, oggetto del controllo, fosse il soggetto preposto a regolare il funzionamento del Consiglio, organo controllore.

Tale equilibrio - aggiunge il numero uno dell’aula consiliare Biagio Giordano - può essere assicurato solo attraverso la predisposizione e l’osservanza di regole la cui funzione non è agevolare questa o quella parte politica, ma garantire il corretto funzionamento dell'organo. Dettami, pertanto, essenzialmente procedimentali che dovrebbero essere politicamente imparziali in quanto condivisi da tutte le parti politiche e quindi assolutamente immuni ai cambiamenti di maggioranza. Il presidente ha il compito di garantire il corretto svolgimento dei lavori del Consiglio ponendosi in una posizione di primus inter pares fra i consiglieri comunali al fine di dirigere e coordinare il lavoro degli altri componenti del collegio tutelandone diritti e prerogative.

L’appartenenza politica del titolare della carica - conclude Arcidiacono - è assolutamente non qualificante per questa istituzione. Quando e se si dovesse ravvisare un cattivo esercizio della funzione perché viziata la neutralità o l’efficienza sarà corretto ed oopportuno chiedere le dimissioni. Ogni altra motivazione, diversa da questa, è per diritto non accoglibile».