Bocciati i debiti fuori bilancio: è scambio di accuse tra sindaco ed opposizione

Il sindaco: "Opposizione irresponsabile", questa replica: "Mistifica la realtà"

MONREALE, 15 ottobre – E’ un reciproco rimpallo di responsabilità tra maggioranza ed opposizione dopo la bocciatura dei debiti fuori bilancio, sancita ieri sera dal Consiglio comunale. Un fatto che ha rimandato al mittente dodici punti dell’ordine del giorno (sui diciotto previsti) che riguardavano spese precedentemente sostenute dal Comune e che, adesso, dovranno, per forza di cose, avere una paternità. Il sindaco Filippo Di Matteo grida al mancato senso di responsabilità da parte delle opposizioni, queste, dal canto loro, sottolineano il logorio della maggioranza, che avverrebbe pure per mano delle stesse forze politiche che la sostengono.

Di Matteo non ci ha pensato su tanto e stamattina ha dettato un comunicato stampa abbastanza duro con le forze politiche che hanno detto di no (astenendosi) ai punti presentati in Consiglio.
«L’opposizione che ieri sera si è astenuta dall’approvare i punti all’ordine del giorno che riguardavano i debiti fuori bilancio contratti dalla precedente amministrazione – si lamenta Di Matteo – ha dimostrato grande irresponsabilità nei confronti della città. Devo ricordare, infatti, agli stessi consiglieri che trattasi di debiti contratti dall’amministrazione Gullo di cui loro stessi erano i sostenitori. Appare quantomeno inverosimile che la stessa rappresentanza politica prima assuma i debiti fuori bilancio e poi nega i pagamenti».

L’uscita del primo cittadino non è piaciuta ai diretti interessati, che qualche ora dopo hanno replicato con una nota congiunta, sottoscritta dai gruppi consiliari di Pd, Pdl Sicilia e Lista Insieme. «Il sindaco mistifica la realtà dei fatti, in quanto sa bene che la maggior parte dei debiti fuori bilancio all’ordine del giorno sono stati contratti dall’amministrazione Caputo – replicano le forze politiche – È evidente, inoltre, il tentativo di nascondere la paralisi della maggioranza di centrodestra che, anziché occuparsi della soluzione dei problemi della città, è impegnata in una feroce lotta di potere per accaparrarsi la poltrona di assessore lasciata libera dalla professoressa Maria Termini. Il merito politico dell'opposizione è stato quello di avere consentito il corretto svolgimento del consiglio comunale facendo emergere il fallimento della giunta Di Matteo, ormai abbandonata al suo destino anche dagli stessi consiglieri di maggioranza».